Ad Armando Guidoni un premio internazionale
Non è di tutti i giorni vincere il primo premio, fra oltre mille concorrenti, in un concorso aperto al mondo e promosso dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in convenzione con l’Università di Roma Tre, la Regione Lazio, Roma Capitale, nonché con la promozione dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Ebbene, il riconoscimento al merito in Poesia e Critica Semiotica Estetica è andato alla poesia “Divengo” di Armando Guidoni. Il titolo del premio accademico internazionale è “Apollo dionisiaco 2023” e verrà consegnato presso l’Auditorium della Biblioteca Centrale di Roma in via Castro Pretorio.
Divengo
Quando l’aurora
dissolve la notte
stringo a me
tutto ciò che amo
e divengo
amore
Quando il giorno
si scolora
il tempo
trasparente come gocce d’aria
sospende il volo
e io divengo
come lo sfumar di un suono
il sogno
La poesia “Divengo” recitata da Luciano Fontana.
Ci sono tutti gli ingredienti di una “maxima cum laude” al nostro editore, scienziato e poeta, operatore culturale che sta aprendo la sua editrice, posta nell’ameno paese di Monte Compatri, al mondo, con la “Collana Internazionale” diretta dal sottoscritto.
Armando Guidoni è un raro esempio di sintesi fra la scienza e la lirica. Infatti, egli ha svolto per oltre 40 anni attività di ricerca all’interno del CNEN, poi diventato ENEA. I suoi libri scientifici hanno avuto ampi riconoscimenti nell’ambito specifico, e di ciò non intendo parlare oltre, essendo io un umanista.
Invece, voglio puntare lo sguardo su una sua specifica passione, che egli – per modestia – teneva nella “mano sinistra”. Accadde così. Leggevo un bel giornale intitolato “Controluce”, quando si stampava cartaceo. Una pagina era dedicata alla poesia. Su quella mi soffermavo, col mio “vizio” di talent scout (avuto un po’ da natura ma molto per lavoro, essendo stato direttore di importanti editrici e collane creative). Notavo una netta differenza fra i versi gettati a caso da alcuni poeti, di cui l’Italia è piena, e le brevi composizioni di Armando. Volli conoscerlo perché c’era qualcosa di nuovo, di insolito nella sua lirica, ora morbida e commovente, ora epigrammatica, ma sempre legata, in qualche modo (e in questo consiste la innovazione) all’influsso scientifico, il quale – contrariamente a quanto ci hanno insegnato – non è affatto opposto all’ispirazione artistica. La separazione perniciosa del mondo umanistico da quello della stretta ragione logica delle cifre e delle deduzioni, dell’esperimentazione e della verifica, ha spaccato in due la complessità unitaria del sapere.
Ecco: questo premio, dato con intelligenza a Guidoni, si compone di aspetti letterari e critici, per cui nulla poteva essere più azzeccato che tale conferimento. Secondo me, le poesie di Armando Guidoni meriterebbero ampie letture e divulgazione più attenta: ma già i suoi versi circolano in lingua nazionale in Romania e presto in Bielorussia. In Italia hanno già avuto ampi riconoscimenti e forse il presente Premio è il coronamento meritatissimo di un originale modo di “fare poesia” in un Paese, l’Italia, in cui i poeti abbondano ma la Poesia scarseggia.
l’aspetto che più colpisce della poetica di Armando è il suo stesso stupore quando l’animo gli si rivela
grazie Direttore, amico e maestro
Bravo Direttore, ci voleva, non è un premio scontato!