Ad Albano i primi esemplari arborei nati con la tecnica dei “polloni basali”
Il sistema dei “polloni basali” funziona. Albano ha i suoi primi esemplari arborei nati attraverso questa tecnica, adottata dall’Ufficio Ambiente.
L’obiettivo è quello di rigenerare le piante abbattute nei mesi scorsi, a seguito di analisi vegetazionali che ne hanno evidenziato le precarie condizioni fitosanitarie e fitostatiche.
I “polloni” sono quelle parti di pianta, sotto forma di rami, che si sviluppano direttamente sul tronco, ai piedi dell’albero o addirittura alle radici. Grazie ad essi, stanno rinascendo nuove piante, geneticamente identiche a quelle interessate dagli interventi di abbattimento e quindi posizionate negli stessi siti.
Da rilevarsi l’enorme economicità di questa pratica, la quale non necessita di annaffiamento e che ha previsto solamente l’installazione, da parte degli operai dell’Ufficio Ambiente, di alcuni tutori.
L’Assessore Stefano Iadecola ha commentato: «Fra l’estate e l’autunno siamo intervenuti su diverse alberature, che rappresentavano un grande rischio per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Considerando anche gli episodi accaduti in comuni limitrofi, spesso anche tragici, in cui hanno perso la vita delle persone a causa del crollo di esemplari evidentemente non monitorati o messi in sicurezza».
Iadecola ha infine concluso: «Ora attraverso la tecnica dei “polloni” stiamo ricostituendo nuove piante, attraverso le quali conserveremo il patrimonio genetico degli esemplari sui quali siamo intervenuti».
I “polloni” vanno ad aggiungersi ai sette Cedri del Libano messi a dimora, qualche giorno fa, all’interno delle Ville Comunali.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento