Acquacoltura: Comune di Gaeta prende tempo, delocalizzare impianti in offshore al più presto
“La biodiversità marina presente nel Golfo di Gaeta è un patrimonio di grande valore, per questo è necessario procedere al più presto con la delocalizzazione degli impianti di acquacoltura, collocandoli lontano dalla costa. Mi lascia perplessa che il Comune di Gaeta non sia ancora intervenuto sulla questione come invece fece a suo tempo Formia e che, come accaduto nella seduta odierna del consiglio comunale, continui a mettere in discussione questo tipo di provvedimenti, perdendo tempo prezioso e, soprattutto, andando in contrasto con quanto stabilito dalla Regione Lazio”.
Così in una nota Gaia Pernarella, consigliera M5S alla Regione Lazio.
“Infatti – spiega Pernarella – con una Delibera della Giunta Regionale, risalente al 2010, il Golfo di Gaeta era già stato indicato come area sensibile dal punto di vista ambientale, sottolineando l’urgenza di dislocare l’impiantistica in offshore. In aggiunta a questo la recente delibera di Giunta del luglio scorso e la Carta Vocazionale Acquacoltura delle zone di mare territoriale hanno individuato le zone di mare territoriale idonee e precluse all’esercizio dell’attività di acquacoltura”.
“Dopo 12 anni di attesa non c’è più spazio per i tavoli tecnici e le discussioni, è arrivato il momento di portare delle soluzioni concrete e delle risposte ai territori, al fine di tutelare il nostro mare e le specie marine che lo abitano” conclude la consigliera pentastellata.
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