A Trastevere "Il topo nel cortile"da non farsi scappare
attori, capaci di trasmettere un’ampia gamma di intense emozioni che virano dai toni più spiccatamente brillanti fino a far assaporare un retrogusto amaro. Così prosegue il grande successo della pluripremiata messa in scena che sarà al “Teatro Belli” fino a domenica 30 marzo.
E’ la storia di una famiglia italiana che, in attesa della cena, si trova a vivere un inquietante ribaltamento di prospettive, mentre si alternano segreti e verità nel consumarsi di un dramma innominabile.
Applausi scroscianti si susseguono più volte omaggiando il cast affiatato ed efficace dello spettacolo di cui è protagonista in prima linea l’affascinante attrice partenopea Elena Russo, già madrina di “Progetto Donna by New Movieclub” che continua a conquistare vasto consenso, proseguendo in linea ideale le tappe di un percorso a difesa delle donne, a favore dei diritti civili e contro la violenza.
Infatti l’iniziativa targata “New Movieclub” a sostegno della femminilità declinata nei vari linguaggi espressivi, dopo il trionfo ottenuto nella provincia di Roma, tra i Colli e Castelli Romani e a Cassino con la partecipazione di personalità del mondo dello spettacolo, autorità civili e militari, conquista anche la prestigiosa Capitale, promuovendo lo spettacolo “Il topo nel cortile”, imperdibile piece firmata dall’apprezzato e talentuoso regista Daniele Falleri.
Straordinaria prova quella della vulcanica e passionale Elena Russo, magistrale nel ruolo di Gianna, madre super-decisionista che vorrebbe risolvere tutto a modo suo. L’attrice imprime profondo carisma ad un personaggio che vira con trascinante verve e capacità dal brillante al drammatico, catturando lo spettatore fino all’ultimo sospiro.
Grande interpretazione anche per Emanuele Salce, ottimo nel complesso ruolo di un padre incapace di dare senso ai propri gesti, minimizzato dalla loquacità della moglie, preda di sentimenti e passioni contrastanti, un uomo che indossa una maschera a tratti inquietante.
Molto bravi anche gli attori che interpretano i due figli. Il complicato compito di incarnare la sedicenne muta è affidato a Laura Adriani che riesce ad esprimere con personalità il ruolo della figlia di cui viene scoperto un segreto destinato a sconquassare equilibri già provati. Completa in quadro familiare il fratello interpretato da Andrea Standardi che si presta davvero con bravura a trasmettere quell’altalena di competitività che affiora tra fratelli, facendosi inoltre unica voce che porta dentro casa uno sguardo esterno.
Tutti gli attori danno prova di grande concentrazione nel reggere la tensione dell’atto unico che vola con una rara naturalezza fluida, specchio di un testo scritto con sapienza in uno stile autentico ed originale dalla mano del regista Daniele Falleri. E’ lui il deus ex machina che compone un intreccio avvincente lasciando senza fiato il pubblico. Lo spettatore infatti, nel volgere stesso del tempo dell’atto unico, si immerge nel contesto familiare di una serata qualunque che invece si rivela fitta di colpi di scena, in una escalation che scivola dai toni brillanti intrisi di sottotracce fino all’inaspettato epilogo.
Impossibile non cede alla tentazione di andare al “Belli” per regalarsi una serata a teatro che fa vivere tutte le sfumature emotive aprendo a riflessioni al di là delle apparenze, segreti stretti tra le mura domestiche, equilibri sottaciuti, verità inespresse che però aleggiano potenti a minacciare una famiglia così uguale a tante, eppur diversa.
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