A SpazioCima in mostra da stasera sino a venerdì 14 dicembre la mostra di Raffaele Canepa e Fabio Turri
SPAZIOCIMA – APRE STASERA LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI RAFFAELE CANEPA E FABIO TURRI
Gli scatti fotografici di Fabio Turri presentano scorci di un tessuto cittadino dove si alternano chiaroscuri e colori, spazi e vuoti. Con quelli onirici a infrarossi di Raffaele Canepa, invece, si supera i confini della visione umana
L’uomo e la città: due entità distinte che si muovono, si fondono, si incontrano e si scindono, tra scenari di solitudine e di integrazione, tra percorsi di vita e soste di attesa. È la street photography, che rende immortale il quotidiano, rendendolo straordinario e caricandolo di significato, anche laddove il tempo che corre sembra privarlo. Gli scatti fotografici di Fabio Turri presentano scorci di un tessuto cittadino dove chiaroscuri e colori, spazi e vuoti, raccontano l’involucro fisico/architettonico e le persone che lo attraversano. Con gli onirici scatti a infrarossi di Raffaele Canepa invece si supera i confini della visione umana, quindi per sua natura limitante, e si crea una dimensione in cui l’impressione abbatte lo spazio e il tempo, attraverso atmosfere oniriche e sospese dove l’uomo sembra non esistere più.
LA MOSTRA – “Prospettive inverse” è il nome della nuova mostra di Galleria SpazioCima, sita in via Ombrone 9, Roma, che inaugurerà stasera, mercoledì 5 dicembre, dalle ore 18:30 alle ore 21:30, e proseguirà sino a venerdì 14 dicembre. La mostra, organizzata da Roberta Cima, è a ingresso libero, da lunedì a giovedì dalle 15 alle 19 e il venerdì dalle 10 alle 13. Circa cinquanta le foto in esposizione, di vari formati.
LO STILE – Il mondo immortalato da Fabio Turri è la strada, attraverso la quale si compie il rapporto tra contesto urbano e uomo. Senza, però, che nessuno dei due soggetti prevalga sull’altro: “E’ un rapporto bilanciato, alla ricerca di analogie tra le geometrie delle architetture e quelle umane”. Sono scatti che immortalano attimi fugaci per questo le sue fotografie sono scattate con apparecchi Canon e con le camere degli smartphone. Diverso invece è l’approccio di Raffaele Canepa, alla ricerca di qualcosa che c’è, ma non si vede: “Mi piace il fatto di smontare e rimontare le macchine fotografiche per adattarle alle mie esigenze. Sono affascinato dall’aspetto sperimentale e dal lavoro di ricerca su ottiche e filtri in fase di scatto e sulle tecniche di postproduzione, fondamentali per la fotografia IR”. Raffaele, infatti, utilizza filtri differenti che gli permettono di lavorare sui contrasti ed ottenere risultati molto diversi fra loro, sperimentando su porzioni dell’immagine e prediligendo carte di stampa a base metallica.
Ufficio Stampa: Uozzart.com
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