A piedi nudi
Questo il titolo di una raccolta di poesie di Rachela Chiodo, editata dalla Ibiskos Ulivieri nel giugno scorso. L’autrice, nata a Caraffa di Catanzaro ma di adozione romana e con un brillante curriculum di studi nazionali ed internazionali ancora all’attivo, si dedica all’insegnamento per molti anni. Scrive e partecipa con successo a numerosi premi di poesia e propri riconoscimenti. La sua scrittura o meglio la sua liricità è di una linearità ed agevolezza sorprendenti. Un entusiasmo letterario che varca confini e colonne d’Ercole sia temporali che culturali. Nel senso di una continua sfida con la propria scrittura ed emozionalità. Tanto che alla fine può risultarne anche una parola perfettamente silenziosa ma udibile al lettore che ne voglia trarre la consueta godibilità. Nella prefazione al volume, il critico letterario Arnaldo Colansanti scrive di lei in toni raffinati: «La poesia di Rachela Chiodo… ricorda in sé furie e ostinazioni giovanili che si acquietano ma non si spengono nel tempo fragile della senilità. Il dettato lirico è soffice e al contempo alto: possiede un’intonazione che basterebbe a trasformarla in eloquenza, in un’esortazione morale».
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