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A Paolo Lopriore e Rosa Soriano il Premio Artusi 2020

A Paolo Lopriore e Rosa Soriano il Premio Artusi 2020
Dicembre 20
13:04 2020

Comune di Forlimpopoli

CONFERITO A PAOLO LOPRIORE E ROSA SORIANO

IL  “PREMIO ARTUSI” 2020

PER L’APPROCCIO DOMESTICO ALL’ALTA CUCINA PROFESSIONALE

La Città di Forlimpopoli, in onore del concittadino Pellegrino Artusi, attribuisce ogni anno un Premio ad una personalità di rilievo internazionale che, a qualsiasi titolo, si sia distinta per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo.

Il Premio Artusi 2020, su proposta del Comitato Scientifico di Casa Artusi, è stato assegnato allo chef Paolo Lopriore ed alla madre Rosa Soriano con questa motivazione:

Il conferimento del premio Artusi a Lopriore e a sua madre, rompe con la venerazione per gli chefs stellati. Lo Priore e sua madre operano nel Portico di Appiano Gentile, e la loro presenza regala ai clienti un approccio domestico alla cucina, non di maniera, e il menù stesso, immaginato per l’intiera tavola, lo testimonia ulteriormente. Questo non vieta che Lopriore sia stato allievo di Gualtiero Marchesi e ricopra il suo ruolo in Alma a Colorno. Questo premio Artusi serve dunque a guidare verso un nuovo rapporto fra cucina di casa e cucina di ristorante, a rivalutare il ruolo della mamma, mamma di uno chef, a riportare nella campagna lombarda, in Brianza, il ristorante ideale, quello senza stelle, così come l’aveva voluto, Gualtiero Marchesi stesso a Erbusco. Non si premia solo la mamma e il figlio, ma il loro rapporto nella creazione di una nuova cucina, e, a questa famiglia, immaginata contro onorificenze e gerarchie, spettacoli ed eventi, Artusi avrebbe dato il consenso.

Il Premio, che consiste in una scultura in bronzo del busto di Artusi ad opera dell’artista Pasquale Marzelli, è stato consegnato sabato 19 dicembre dal sindaco di Forlimpopoli Milena Garavini in diretta sui canali social dell’Amministrazione comunale. Si è infatti atteso fino all’ultimo nella speranza che i vincitori potessero intervenire di persona alla cerimonia, ma desiderando consegnare il premio entro l’anno – come da tradizione – si è deciso di ricorrere a questa formula, rinviando alla Festa Artusiana del 2021 la possibilità di ospitarli a Forlimpopoli, approfittando anche del fatto che le celebrazioni del bicentenario della nascita di Artusi si protrarranno, per l’appunto, fino alla prossima estate.

La consegna del premio è stata introdotta da Massimo Montanari, presidente del Comitato Scientifico di Casa Artusi, mentre la motivazione è stata illustrata da Alberto Capatti, direttore scientifico di Casa Artusi. All’incontro è intervenuta anche la presidente di Casa Artusi, Laila Tentoni.

Si ricorda altresì che il Premio Artusi è stato assegnato negli anni a:
1997    Ermanno Olmi (Italia)
1998    Mons. Ersilio Tonini (Italia)
1999    Padri Comboniani della Missione di Agangrial (Sudan del Sud)
2000   Miloud Oukily per l’Associazione Parada (Romania)
2001    Muhammad Yunus (Bangladesh)
2002    Alberto Cairo per Croce Rossa Internazionale in Afghanistan
2003    Vandana Shiva (India)
2004    Riccardo Petrella (Italia)
2005    Eduardo Galeano (Uruguay)
2006    Julitte Diagne Cisse (Senegal)
2007    Comitato per la Lotta alla fame (Italia)
2008    Wendell Berry (Stati Uniti d’America)
2009    Serge Latouche (Francia)
2010    Don Luigi Ciotti (Italia)
2011    Oscar Farinetti (Italia)
2012    Andrea Segrè (Italia)
2013    Mary Ann Esposito (Stati Uniti d’America)
2014    Enzo Bianchi (Italia)
2015    Alberto Alessi (Italia)
2016    Carlo Petrini (Italia)
2017    Antonio Citterio (Italia)
2018   José Graziano da Silva (Brasile)
2019   Lidia Bastianich (Stati Uniti d’America)

Paolo Lopriore nasce a Como il 28 Marzo 1973.

Dopo un percorso biennale presso Il Centro Formazione Professionale (CFP) di Como che lo aveva già portato -sotto la guida dello Chef Luciano Tona –ad effettuare un primo stage al Ristorante Il Sole di Ranco (Ranco-Varese) , a 17 anni entra definitivamente nelle cucine di Gualtiero Marchesi in via Bonvesin della Riva a Milano.

Lì scopre un mondo di cui ignorava l’esistenza. “Questi modelli di eccellenza, di grande attenzione al particolare, mi hanno da subito affascinato e coinvolto, tanto che da allora non mi sono più allontanato da questo circuito di alta qualità”

Dopo il servizio di leva ed un breve periodo presso l’Enoteca Pinchiorri di Firenze segue Carlo Cracco richiamato dal Maestro Marchesi ad inaugurare il Ristorante “L’Albereta” di Erbusco, in provincia di Brescia.

Qui Paolo resta per due anni prima di affrontare l’esperienza francese. Prima presso il Ristorante Leedoyen di Parigi poi in quella che è stata forse la sua esperienza più incisiva dopo Marchesi, presso la Maison Troisgros a Roanne.

Sono gli anni della formazione e Paolo è curioso, ambizioso e pieno di entusiasmo. Dal privilegiato osservatorio francese ha modo di cogliere con interesse gli aspetti relativi alla nuova gastronomia dei paesi del nord Europa.

Attraverso la conoscenza di un cuoco, con il quale aveva lavorato da Marchesi, sfrutta l’occasione di trasferirsi in Norvegia presso il Ristorante Bagatelle sotto la guida di Eyvind HellstrØm.

Qui resta due anni per tornare nel 1999 da Gualtiero Marchesi, con il quale è sempre rimasto in contatto. Questa seconda esperienza ad Erbusco–più maturo sia professionalmente che come uomo -è stata un periodo di pura sinergia con il Maestro.

Dopo un periodo trascorso in Europa per far conoscere la cucina italiana insieme all’amico Luciano Tona nel 2002 approda al Ristorante Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano dove ha inizio la sua collaborazione con Anna Claudia Grossi che lo accompagna tutt’ora.

Il suo percorso personale lo porta a fermarsi in terra toscana per ben tredici stagioni durante le quali ha inizio un profondo studio del territorio e dell’ospitalità che lo porta in breve tempo a collezionare svariati riconoscimenti, nazionali ed internazionali.

Nel 2003 il Premio “Novità dell’Anno “per la Guida Espresso 2004, nel 2008 l’entrata nella Guida Gambero Rosso con 3 Forchette, nel 2009 il premio Miglior Performance dell’Anno per la Guida Espresso 2009, nel 2010 l’entrata al 39° posto nella Lista 50 Best Restaurant of the World, nel 2011 3 Cappelli (con un punteggio di 18,5 ) per la Guida Espresso 2012nonché il Premio Internazionale alla carriera –Lo Mejor de la Gastronomia 2011

Nel 2012 il premio Identità Golose –Miglior Chef dell’Anno 2012Nonché la Targa d’argento consegnata dal Ministro Vittoria Brambilla come Maestro di Cucina Italiana.

Nel 2013 a causa della chiusura dell’Hotel Certosa di Maggiano cessa la sua permanenza a Siena per rientrare a Como.

Nel 2014 nel corso della sua permanenza presso il Ristorante Kitchen di Como comincia a prendere forma il concetto di cucina conviviale che trova la sua piena espressione nell’incontro con Andrea Salvetti con cui concretizza l’armonia in una formula di cucina conviviale in nome di una libertà spinta al suo limite estremo.

Nel 2015 si sposta a Milano dove cura l’apertura ed il lancio del Ristorante Tre Cristi fino a quando nel 2016 non prende finalmente forma il suo sogno di aprire il suo locale nella sua Appiano Gentile.

Nel 2017 Andrea Salvetti è venuto a mancare ma Paolo porta avanti quanto intrapreso nel suo ristorante Il Portico, alle porte di Como, dove finalmente gli anni di collaborazione con Andrea Salvetti possono trovare un terreno fertile di realizzazione con l’ausilio prezioso di Luca Govoni, Docente di Storia della cucina ad Alma.

Tra le sue pubblicazioni più incisive “O-24: “Una giornata in cucina” edito nel 2005 da Bibliotheca Culinaria. A seguire “6” (sei) Autoritratto della cucina italiana d’avanguardia“ edito da Cucina & Vini Editrice , Autore Bob Noto e Alessandra Meldolesi Eating with the Chefs, Edito da Phaidon , Autore Per-Anders Jörgensen Where Chefs Eat, Edito da Phaidon Coco , Edito da Phaidon per arrivare alla sua collaborazione più importante ovvero quella con la rivista Cook_Incedita da Vandenberg Edizioni dove -grazie alla collaborazione sostanziale con Anna Morelli -cura uno spazio di confidenza.

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