A Palazzo Valentini tutti i dialetti della provincia di Roma
Nel suo saluto augurale il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, ha affermato che la ricerca effettuata «assume, soprattutto in questa fase storica, un’importanza che non è soltanto tecnica o accademica: attraverso la riscoperta del patrimonio culturale dei nostri comuni, valorizzando la ricchezza e la varietà delle sue radici, non compiamo solo un lavoro di studio ma favoriamo una ricostruzione di identità fondamentale per il futuro di tante realtà locali, aggredite in questi anni da profonde trasformazioni economiche, sociali e urbanistiche, rendendole più consapevoli delle proprie eredità e delle risorse su cui costruire un nuovo, possibile modello di sviluppo». Interventi della Presidente del Consiglio provinciale Giuseppina Maturani e dell’assessore Cecilia D’Elia presenti in sala unitamente ai consiglieri provinciali Roberta Agostini, Pino Battaglia ed Ugo Onorati. Il convegno di studi è entrato nel vivo con l’esposizione delle relazioni degli esperti in materia. Primo fra tutti il prof Ugo Vignuzzi, intervenuto sul tema dell’inquadramento generale dei dialetti in uso nella provincia di Roma. Vignuzzi, professore ordinario di Linguistica Italiana all’Università Roma la “Sapienza”, ha affermato che «la provincia di Roma, la cui configurazione attuale risale agli anni venti del 1900, dal punto di vista dialettologico rappresenta un vero e proprio patchwork, se non addirittura in qualche modo un puzzle». Riferendosi poi alla ricerca dell’associazione Periferie l’ha definita un archivio dei dialetti ed «un lavoro unico in Italia: non esiste una raccolta così vasta in nessuna altra provincia ed è fondamentale la sua pubblicazione integrale in internet. Abbiamo presentazioni critiche di tutti i testi condivisi. La forza della ricerca è che oltre a rivolgersi agli addetti ai lavori ai quali si presentano elementi di studio inediti da approfondire e vagliare almeno per il prossimo decennio, si rende fruibile ai cittadini come un qualsiasi altro bene culturale da visitare». Cosma Siani dell’Università di Tor Vergata ha descritto i due principali assi d’influenza all’interno dei testi poetici in dialetto presenti nella ricerca con poeti che oscillano tra la linea Belli-Pascarella-Trilussa, che racchiude in sé la tradizione, e la linea Dell’Arco-Marè, che rappresenta l’innovazione della poesia romanesca, fino all’esperimento modernistico. Molto partecipato l’intervento del poeta e scrittore Alessandro Moreschini da Castel Madama che ha permesso al pubblico di fare un tuffo nel passato attraverso un excursus nei passatempi e giocattoli più usati di una volta, soppiantati al giorno d’oggi da videogiochi, televisione e computer. All’interno dell’incontro ha trovato spazio anche un momento dedicato alla cucina tipica della provincia di Roma. Paola Lupi, dell’Azienda Agricola Casale dei Pozzi di Cerveteri, ha fornito un’esauriente esposizione sulle potenzialità gastronomiche delle erbe spontanee che molti ormai non conoscono più e che viceversa possono far parte dell’alimentazione quotidiana. A conclusione della mattinata Vincenzo Luciani direttore del Centro di documentazione della poesia dialettale “V. Scarpellino” nonché principale conduttore della ricerca sui dialetti dei 121 comuni, nel dichiararsi soddisfatto per il risultato conseguito, ha evidenziato il grande lavoro di squadra senza il quale non sarebbe stato possibile ed ha incitato ad «una ripartenza in un lavoro di ricerca che non finisce mai che è vivo e mobile come lo sono i dialetti». Nella seconda parte della giornata comunicazioni del poeta Claudio Porena, che ha evidenziato l’importanza delle iniziative condotte da numerose scuole di tanti comuni (sui cibi, sui giochi, sulla poesia, sul dialetto) e delle giovani studiose Anna Corsi e Valentina Cardinale; la prima si è soffermata sullo spazio che il mondo del web dedica al dialetto attraverso siti, blog, forum e pagine facebook, mostrando un’insospettata vitalità delle lingue locali; la seconda ha evidenziato il lavoro svolto nel corso di questi anni dagli studenti universitari attraverso la realizzazione di tesi di laurea incentrate sui dialetti dei loro paesi di provenienza o su poeti dialettali. Divertente e coinvolgente l’intervento di Riccardo Faiella sui proverbi e sulla saggezza popolare e sulla stravaganza ed icasticità descrittiva dei soprannomi. Sono stati seguiti con molto interesse e sottolineati da scroscianti applausi i reading poetici che hanno visto protagonisti i poeti Rosangela Zoppi, Anna Ubaldi, Maria Lanciotti, Massimo Bardella, Benedetto Lupi, Marco Occhigrossi, Claudio Porena, Paolo Procaccini, William Sersanti, Leone Antenone, Filippo Greggi, Cesare Aloisi e Pierino Pennesi. Frizzanti e divertenti le interpretazioni teatrali di Benedetto Lupi e Natalia Mercuri e Patrizia Sbraca del gruppo teatrale “Alter Ego” di Subiaco nello Scherzo “chja-chjo-chju”, e di Aurora Fratini, della Compagnia teatrale III Millenio di Sambuci, in “A pantasima ‘egliu casteglio”, in cui ha interpretato ben sette personaggi. In materia di suoni, musiche e canti popolari, Marco Giardini ha intrattenuto i partecipanti sulle “reganelle” e “ttricche e ttracche” di Sant’Angelo Romano, mostrando il loro funzionamento. L’intensa giornata è stata conclusa dalla performance del duo musicale Willy e Paoletto (William Sersanti e Paolo Diamanti), con le loro travolgenti canzoni nel dialetto di Sant’Oreste in cui passano in rassegna usi e costumi del loro paese d’origine.
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