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A marzo si festeggia per un’Italia migliore

Marzo 05
13:21 2011

L’8 marzo ricorre la giornata della festa della donna, il 17 marzo, così come deciso dal Consiglio dei Ministri, si festeggerà il 150° anno dell’Unità d’Italia, e sarà un giorno non lavorativo. Qual è il nesso tra queste due date? Sicuramente l’importanza di affermare e ribadire alcuni valori alla base della nostra società civile, che spesso rischiano di sfumare, di perdere smalto e di sbiadire, lasciando solo una vaga reminiscenza nella mente di chi li ha conosciuti e li ricerca invano nel sistema politico-governativo attuale. La premessa di questa volontà comune è stata esplicitata da più di un milione di persone scese in piazza a manifestare pacificamente qualche domenica fa. Ufficialmente definita manifestazione delle donne, anche se vi hanno preso parte molti uomini, è stata organizzata per dissentire pubblicamente da chi tratta la donna alla stregua di un oggetto o di una merce da comprare, e per asserire che la donna deve essere apprezzata per il suo valore morale, per lo spessore culturale e umano che può mettere al servizio della società, senza per questo doversi spogliare, esibire in pubblico o prendere parte a feste di vario genere per affermarsi nel mondo lavorativo o per fare carriera nel mondo dello spettacolo. Il festino non può rappresentare il criterio di selezione per rivestire cariche pubbliche istituzionali o ruoli che richiedono un elevato spessore e integrità morale ma soprattutto una indispensabile professionalità e competenza. Questo è l’antefatto a cui subentra l’esibizione di Benigni sul palco di Sanremo con l’esegesi dell’Inno di Goffredo Mameli per ricordare l’importanza dell’Unità d’Italia e lo sforzo, in termini sia fisici che morali, che hanno fatto i nostri antenati per ottenere una Patria unita che condividesse determinati valori e principi, sanciti sulla carta dalla Costituzione. Il tricolore simbolicamente sta ad affermare la compattezza e la solidità del Paese che rappresenta, e che soltanto attraverso guerre, dittature, fame, povertà, malattie, ristrettezze, è riuscito ad ottenere la libertà e a garantire gli stessi diritti a tutti di fronte alla legge, ma anche gli stessi doveri morali nei confronti del prossimo per il mantenimento di una condizione di stato civile degno di essere chiamato Italia, Patria ricca di artisti, poeti, scienziati, ma soprattutto di gente onesta e sincera, o che almeno dovrebbe esserlo, specialmente se deve guidare e governare i propri concittadini, decidendo per il loro bene. Il 17 marzo quindi sta a chiudere un cerchio che deve diventare il cerchio della vita, un sole che deve illuminare la strada giusta da percorrere in un periodo di crisi economica e morale, e che ci deve ricordare che è doveroso esprimere la propria idea e affermarla ad ogni costo, soprattutto in un momento particolare come questo, in cui anche la libertà di opinione e di stampa sembra un lusso, perché la nostra storia ci ricorda che molti uomini hanno sacrificato la propria vita per l’affermazione di principi e valori inviolabili e indispensabili per il bene comune.

Il ruolo della donna è fondamentale in una società sempre più disgregata, poiché racchiude una serie di aspetti tutti indispensabili per l’unità della famiglia nel piccolo e della società in generale, e il suo inestimabile valore non deve e non può essere sminuito in nessun modo.
L’unione della famiglia, che rappresenta il punto fondamentale da cui ripartire per la condivisione di valori oggi in fase di disgregazione, non può non passare attraverso la sensibilità femminile e materna che caratterizza la natura della donna, la cui funzione deve essere riconosciuta per meriti reali, concreti, puliti, non effimeri e banali, e questo è solo il primo passo per un’Italia compatta e coesa, si sulla carta, ma oggi ancora troppo divisa negli intenti, la cui integrità è continuamente minata da interessi personali loschi e immorali, per poter essere festeggiata, nella ricorrenza del suo 150° anniversario, senza un velo di amarezza e una coscienza critica in grado di promuovere iniziative volte a garantire un futuro sempre migliore per le nuove generazioni.

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