A domani, Emil
Sgomberi e persecuzione etnica dei Rom: la civiltà dei Dirittii Umani è in pericolo
Lunedì 15 alle 18.00 a Palazzo Marino in consiglio comunale con il braccio listato a lutto, per dire basta agli sgomberi e chiedere un utilizzo a fini di politiche abitative e attive del lavoro dei 13 milioni stanziati per i Rom.
Milano, 13 marzo 2010: Emil Enea, ragazzino Rom di 13 anni muore nel rogo di una baracca in via Novara, a Milano. Già vittima di sgomberi senza alternative sociali, la sua famiglia viveva (e vive tuttora) nella precarietà e nell’emarginazione.
Addio, Emil
di Roberto Malini
Addio, Emil.
Leggiamo nella cenere
il tuo nome
breve e innocente,
come la tua vita.
No, non addio: a domani.
Ti ricorderemo nei vivi,
nei bambini che giocano
(la loro felicità è un miracolo)
davanti alle baracche,
nelle case cadenti,
sotto i ponti.
A domani,
perché la prossima alba
non abbia dita di ghiaccio
e il prossimo tramonto
non ci sorprenda ancora
con mani adunche di fiamma.
A domani,
perché è ancora possibile evitare
che altre stelle innocenti
cadano nella cenere.
A domani,
perché non passi giorno
senza che agli assassini
siano ricordati i loro crimini
e agli indifferenti
che anche il silenzio è una colpa
e chi non difende il debole,
l’uccide.
E adesso riposa in pace, Emil.
Proteggeremo il tuo nome
perché non sia disperso
un’altra volta
nel vento.
Nella foto, “Ragazzo Rom chiede l’elemosina”, tecnica mista di Rebecca Covaciu
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