A Ciampino torna l’arte di strada. Il racconto di un musicista itinerante
Torna la musica in strada, e anche buona musica, dopo il lungo silenzio imposto dalle restrizioni anti Covid che hanno fortemente penalizzato l’arte itinerante.
Incontriamo a Ciampino al mercato settimanale nel quartiere Mura dei Francesi, mercoledì 27 aprile, un artista per caso, spinto dalle contingenze create dalla pandemia a fare della sua passione anche la sua fonte di sopravvivenza, ben ripagato inoltre dal gradimento che il pubblico gli manifesta.
Si chiama Gianfranco Occhini, viene dalla provincia di Arezzo e vive a Roma dal 1970.
“Ho sempre avuto la passione per la musica ma da un anno e mezzo è diventata un po’ la mia risorsa. Adesso sono disoccupato. Lavoravo come cameriere in un ristorante a Borgo Pio, vicino a San Pietro, sempre pieno di turisti. Il proprietario sapeva della mia passione e mi lasciava fare, e io con la mia chitarretta intrattenevo i clienti e qualche mancetta ci scappava. Poi con il Covid e tutte le difficoltà che si sono presentate mi sono detto: perché non provare? e ho cominciato a girare per le vie di Roma e poi fuori città, sempre con tanta tensione e paura nel vivere questa cosa, e scoprendo man mano che la musica piace e qualche spicciolino viene fuori, la giornatella si rimedia, quei venti o trenta euro la sera li porti a casa. E non penso più che sia una elemosina, quello che mi faceva stare male, ma un apprezzamento per ciò che propongo, le belle canzoni dei nostri cantautori degli anni ’70, ’80. Per ora, poi si vedrà”. Due minuti dedicati a noi e riprende la chitarra, e il suo canto ‒ intimo e gradevole ‒ ci accompagna mentre ci allontaniamo: Io vagabondo che son io/ vagabondo che non sono altro/ soldi in tasca non ne ho ma lassù mi è rimasto Dio. Insomma, quando la buona musica riesce a cavalcare le peggiori avversità.
Io Vagabondo – Nomadi (con testo) – YouTube
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