A Ciampino consiglio comunale a porte chiuse
Il Consigliere di Amministrazione dell’ASP di Ciampino, Filippo Adamo, ha scritto una lettera al Presidente dell’Asp, Al Sindaco di Ciampino, al Presidente del Consiglio Comunale, ai Consiglieri Comunali, nella quale prende le distanze dalla volontà del CDA di assumere un avvocato in pianta organica.
Filippo Adamo denuncia che oltre a non essere necessario, va contro anche quanto previsto dal DL 78/2009. Infatti l’Asp a fronte di una spesa annua di 80.000 euro, che graverebbero sul bilancio, già abbondantemente aggravato, non ne avrebbe alcun giovamento.
L’esigenza del legale, continua Adamo, non è interna all’Azienda, ma esterna. Si dice infatti che il prescelto è un legale molto conosciuto a Ciampino, in passato anche consigliere comunale.
La destra, cosa insolita, ha prontamente fatto una mozione sulla lettera di Adamo, per vederci più chiaro, mozione che è stata appunto inserita nel Consiglio Comunale di Mercoledì, ma che verrà appunto discussa a porte chiuse.
E’ un atto illegittimo, perché non ci sono i presupposti per tale procedura. Si dice che PSI (partito di appartenenza di Adamo) e Verdi, usciranno dall’aula. La PDL dovrà decidere che cosa fare.
Una cosa è certa: questa maggioranza oltre che dispotica è ormai allo sbando. La colpa non è soltanto di Perandini & Co., ma anche di tutti coloro, opposizione compresa, che per piccoli interessi, o peggio per disinteresse verso le pubbliche cose, non ha mai fatto sentire al di fuori del Consiglio Comunale la propria voce.
Non siamo certi che dietro la denuncia di Filippo Adamo non ci siano richieste non esaudite, promesse non mantenute. Rimane il fatto che la denuncia è grave, ed ancor più grave è il modo con cui questa denuncia si vuole discutere.
Senza la presenza del pubblico, che non deve sapere come vengono spesi, a volte sperperati i propri soldi.
Proprio un bell’esempio di democrazia e di libertà, quella che appunto verrebbe messa in pericolo dal Governo Berlusconi.
Se ne fossero capaci, a Ciampino dovrebbero provare almeno un minimo di vergogna.
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