A chi di competenza…
Considerato che da qualunque parte il governo mette le mani è un salasso per le povere famiglie che vivono di un solo stipendio o peggio di una sola cassa integrazione, vorrei dare qualche suggerimento sul dove attingere abbondanti spiccioli:
Ridurre la sovvenzione ai partiti che da quanto è dato sapere svariati milioni vanno a finire nelle tasche di pochi; quindi non necessita aiutare nessuno. Se la mente non tradisce ci fu un referendum abrogativo, poi magistralmente aggirato dalla casta politica. Con l’aria che tira, ritengo che un euro a votante sia più che sufficiente.
Perché abbiamo i Senatori a vita? Vorrei sapere se esistono in altri Paesi europei. Stiamo premiando grandi politici, statisti, che dopo 50 anni di politica non si sono mai accorti del debito accumulato mentre sedevano nel grande scranno. Quanti cassintegrati pagheremmo con detta prebenda?
Le grandi sfere dell’apparato statale, Direttori Generali, Direttori, Capi Servizio diversi, e ancora C.S.M. , Consulta ecc. che con il levarsi del sole hanno già guadagnato migliaia di euro dormono sonni tranquilli. Chi ha determinato detti compensi? Perché non provvediamo a ridurli?
Le macchine blu che fine hanno fatto? E’ stato sorprendente vedere sotto casa di un semplice consigliere provinciale le macchine in sosta; che differenza c’è tra costui e un impiegato di gruppo B che va in ufficio con il bus? Ossia la differenza c’è…ma sullo stipendio.
La riduzione dei parlamentari: sono ancora troppi quelli previsti con la modifica che si vuole apportare. Penso che 350/360 deputati siano più che sufficienti tenuto presente che oggi gli enti autarchici territoriali legiferano su tante materie per proprio conto.
L’indennità a vita di chi è stato parlamentare soltanto per poco tempo (se non per giorni) va tolta a tutti (vecchi e nuovi) e non – come dice Fini – a partire dalla prossima legislatura (così lui e tanti altri si salvano e noi continuiamo a pagare). Ai parlamentari vanno versati contributi all’INPS per formare la pensione contributiva da godere dopo i 60 anni come tutti i lavoratori. Inoltre vanno tolte tutte le altre agevolazioni (neanche fossero grandi padreterni).
Non voglio affrontare il campo privatistico perché troppo difficile da capire, ma sentire che alti dirigenti industriali, commerciali e poi bancari ecc. che passano da un’azienda all’altra, portano a casa miliardi di buona uscita fa accapponare la pelle. Senza parlare poi del loro stipendio mensile.
Occupazione: l’apertura delle frontiere è buona cosa; ma non controllare e non limitare il flusso indiscriminato di persone è stato da irresponsabili. Ritengo che non sia possibile accettare il trasferimento di un popolo da uno Stato all’altro. L’adattamento al lavoro nero da parte di disperati penalizza i lavoratori regolari. I dati sulla disoccupazione sono determinati soprattutto da questo.
Sviluppo e Crescita: si tenta di spronare le nostre aziende ai fini della concorrenza nel campo commerciale, industriale ecc. ma una domanda mi si pone: come è possibile concorrere se i nostri prodotti all’origine subiscono un aggravio del 30% in più soltanto per l’energia elettrica che dobbiamo importare? Inoltre i prodotti cinesi ci giungono a prezzi stracciati (magari con il marchio “made in Italy”). Perché non facciamo una legge per accettare solamente prodotti provenienti da Paesi che adottano le nostre stesse norme di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali negli ambienti di lavoro a tutela dei lavoratori, ivi compresa la giusta retribuzione? Che ne dice l’Unione Europea?
Senza tener presente quanto si è detto – sia per la gestione finanziaria dell’apparato statale le cui economie dovrebbero concorrere alla riduzione del debito, e sia per la gestione e tutela del lavoro e dei prodotti nazionali – la nostra situazione continuerà ad incancrenirsi e la ripresa italiana tanto auspicata sarà vana chimera.
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