‘A calata’ della Madonna della Pietà
La fede dei parrocchiani di allora riuscì a vincere le resistenze del clero locale che, nelle persone dell’arciprete Angelo Masucci e del viceparroco Domenico Acciari, non era favorevole a tale sostituzione al punto di scrivere alle autorità ecclesiastiche che “… a scanso di qualunque inconveniente ed amarezza non – si volesse – permettere tale innovazione”(1). Come mai tanta devozione e caparbietà? Il piccolo quadro era stato donato alla Parrocchia dal concittadino Paolo Carnevali alla fine del ‘700 e, dopo il crollo della chiesa avvenuto nel 1814 in seguito alle lesioni provocate dal terremoto di pochi anni prima, era stato ritrovato intatto tra le macerie. I fedeli avevano gridato al miracolo interpretando tale ritrovamento come un chiaro messaggio di speranza e di rinascita. Date le modeste dimensioni del dipinto fu realizzato un grosso elemento decorativo a raggiera con angeli. Da allora, la Madonna della Pietà tutti gli anni viene portata in processione lungo le principali vie della città, dopo essere stata ‘calata’ dall’altare maggiore e sistemata in una particolare struttura mobile, il sabato precedente la terza domenica di settembre. La ricorda anche Massimo d’Azeglio che partecipò attivamente alla processione nel periodo in cui soggiornò a Rocca di Papa: per l’occasione costruì un arco e dipinse una Madonna(2). Anche quest’anno la bella cerimonia religiosa, organizzata dal nostro Parroco Don Massimiliano Paiè, si è ripetuta con grande partecipazione e devozione, tra canti e fiammelle accese che nell’oscurità calante della sera a molti hanno ricordato i cari che più non ci sono; congiunti con i quali per la prima volta, da bambini questo sacro itinerario venne percorso con il cuore colmo di vera fede, quella che solo i piccoli sanno accendere nel profondo del loro essere.
(1) Rocca di Papa – Don Luigi De Angelis
(2) I miei ricordi- Massimo d’Azeglio – Utet
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