A Bob Dylan e Toni Morrison la Medaglia della libertà
Lo scorso 27 aprile, il presidente americano Barack Obama ha annunciato il conferimento della Medaglia presidenziale della libertà a tredici persone. Si tratta dell’onorificenza più elevata degli Stati Uniti, insieme alla più rara Medaglia d’oro che viene assegnata dal Congresso. Tra i tredici destinatari scelti da Obama figurano Bob Dylan e Toni Morrison. Bob Dylan riceve ora anche questa onorificenza, dopo aver vinto il Premio Pulitzer nel 2008 «per il suo profondo impatto sulla musica pop e la cultura americana, contrassegnato da testi di canzoni di straordinario potere poetico».
La scrittrice Toni Morrison, che ha vinto il Premio Pulitzer nel 1988 col romanzo Amatissima, è il terzo premio Nobel per la letteratura a ricevere la Medaglia della libertà, dopo T. S. Eliot e John Steinbeck, che la ricevettero entrambi nel 1964 da Lyndon Johnson. Sono 52 anni che un premio Nobel per la letteratura non riceveva questo riconoscimento: in genere gli scrittori americani che l’hanno ricevuto sono premi Pulitzer, come Thornton Wilder, Robert Penn Warren, Tennessee Williams, Eudora Welty e altri, mentre la maggior parte dei premi Nobel per la letteratura sembra non venga tenuta in altrettanta stima dai presidenti USA. Gli altri destinatari della medaglia sono il presidente d’Israele e premio Nobel per la pace Shimon Peres, l’ex membro della Corte Suprema USA John Paul Stevens, l’ex segretario di Stato Madeleine Albright, l’astronauta John Glenn, l’avvocato difensore dei diritti civili John Doar, l’epidemiologo William Foege, l’attivista per i diritti civili e dei lavoratori Dolores Huerta (arrestata più di venti volte e aperta sostenitrice della campagna presidenziale di Robert Kennedy: si trovava con lui poco prima che venisse assassinato a Los Angeles nel 1968; ora sostiene Barack Obama) e l’ex allenatrice di pallacanestro Pat Summitt. Tre sono le persone non più in vita che Obama ha voluto onorare con la Medaglia della libertà: Juliette Gordon Low (1860-1927, fondatrice della Girl Scouts americane), l’antinazista polacco Jan Karski (1914-2000) e il sociologo Gordon Hirabayashi (1918-2012), il quale nel 1943 si oppose per via giudiziaria all’infame internamento degli americani di origine giapponese in America decretato dal presidente Roosevelt: la Corte Suprema USA ne rigettò il ricorso e ritenne legittimo l’internamento di Hirabayashi e degli altri cittadini americani di origine giapponese durante la seconda guerra mondiale, in una delle pagine più vergognose della democrazia americana. La fondatezza del torto subito dagli americani di origine giapponese venne tardivamente riconosciuta dalla Corte d’Appello del 9° Distretto solo nel 1987. Nel 1988, il Congresso approvò una legge di scuse per gli abusi governativi, firmata dal presidente Reagan, la quale portò ad un risarcimento delle vittime pari a un miliardo e 600 milioni di dollari.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento