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9″ Yin Yang, Opposti Complementari. Terza edizione della mostra concorso

9″ Yin Yang, Opposti Complementari. Terza edizione della mostra concorso
Agosto 30
09:12 2020

Pavona – Nemi – Con 9” Yin Yang opposti complementari, Studio Lab 138, ha invitato gli artisti ad interpretare, nel modo più ampio e vario: lo Yin e Yang, ovvero il concetto di opposti e complementari, e iscrivendosi al concorso hanno aderito ad un progetto più ampio e articolato e partecipando alla collettiva, hanno accettato la scommessa che, dal 2018, Studio Lab 138 ha messo in campo per promuovere l’arte contemporanea in periferia, rientrando in un progetto politico, apartitico, di stampo illuminista, che ha l’obbiettivo di rendere concreta l’utopia di rammendo e rigenerazione urbana, auspicata da Renzo Piano, a Pavona, una frazione periferica di ben 5 comuni.

Un progetto culturale che, potenzialmente, ha notevoli ricadute positive, sia sull’educazione civica che sulla crescita e l’occupazione territoriale.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, con un impegno preso nella convinzione che si può e si deve ripartire dalla cultura per guardare al futuro, in aggiunta al premio messo in palio da Studio Lab 138, grazie alla generosa solerzia del Comune di Nemi, gli artisti riceveranno ulteriori 2 premi di cui, uno sarà assegnato direttamente dall’Amministrazione nemese, e l’altro, grazie al coinvolgimento attivo del pubblico, sarà assegnato dalla giuria popolare, composta dai visitatori della mostra, che invitati ad esprimere la loro preferenza tra i lavori esposti, premieranno gli artisti migliori al termine del secondo appuntamento, il 15 novembre 2020.

La mostra si apre con un omaggio.

Il 22 luglio Augusto Orestini, uno degli artisti che hanno aderito al progetto di Studio Lab 138 fin dagli esordi, è scomparso. Augusto sapeva che sarebbe successo, e presentando Tre volti dell’Uomo, non solo mette in campo una riflessione sulla presenza duale all’interno di ognuno di noi di pace e aggressività, che quando sono posti in equilibrio si risolvono pacificamente ma è riuscito nell’obbiettivo a cui tutti gli artisti ambiscono: sopravvivere alla morte.

Il lavoro di Annalisa Mercuri, Dunning-Kruger, sebbene debitrice dell’opera di Kosuth, non rifletta sul concetto di realtà e di rappresentazione, ma sui meccanismi di apprendimento, essendo la scrittura manuale un chiaro riferimento ai metodi educativi. L’artista veronese mettendo a confronto conoscenza e nozionismo mette in campo anche una profonda riflessione sui cambiamenti che il mondo digitale e gli ambienti virtuali stanno influenzato la conoscenza tradizionale.

Poetica e riflessiva in Notte di giugno, è fortemente percepibile l’influenza che la scuola romana dominata da Scipione e Mafai ha sull’opera di Guglielmo Mattei, che utilizzando la figurazione, l’artista evoca una riflessione sul buio e il suo opposto, contrapponendo alla breve notte estiva la luce artificiale.

Con una tecnica che affonda le sue ha radici storiche nelle produzioni cubiste, l’assemblage, di Chiara Piccolo, riflette sull’identità dell’essere umano in relazione alla sua dimensione artificiale, con Natura & Artificio giunge alla conclusione che è l’artificio a rendere l’uomo così com’è.

Eseguito a pastelli lo YinYang di Noemi Aversa rappresenta sinteticamente una coppia di pappagalli coloratissima che nella simbologia Maya veniva relazionato al fuoco e al sole. Per i Bororo, gruppo etnico del Brasile, il pappagallo è uno degli uccelli che fanno parte del circolo di trasmigrazione delle anime che reincarnandosi provvisoriamente in questo uccello fanno incontrare gli opposti: la vita e la morte.

In Rebis di Emy Odorico, lo Yin Yang viene risolto in chiave alchemica. Il rosso è l’Amore che unifica e conserva l’Armonia universale, il respiro del cosmo, in esso si compie la Rubedo, le nozze alchemiche, è il Rebis che sposa la Luce e l’Ombra, ogni principio gli appartiene in un perfetto Equilibrio.

Mondo fase 2 di Flaminia Lauricella la superficie specchiante della foglia oro identifica nell’alternanza tra luce diurna e notturna, la radice della vita.

Per Alessandra Frigato lo Yin Yang è lo strumento con cui cerchiamo di capire noi stessi osservando L’immagine allo specchio, l’una per l’altra, incorpora lo yin e lo yang.

Con un collage su carta da spolvero Antonio Miralli mette in Antitesi due entità antropomorfe Poli opposti dello stesso Universo.

Il Corpo nello spazio di Prisca Baccaille mette in campo una riflessione sul vuoto e sul pieno e sulla percezione che deriva dal nostro vivere immersi in un apparente un vuoto: l’aria. Un elemento leggero e impalpabile di cui, i nostri polmoni, hanno bisogno di fare il pieno per permetterci di continuare a vivere.

Il Cono di Alberto Pinellini è la rappresentazione di un’energia antica, personale, divisa in azioni buone e azioni malvagie, in bianco e in nero, il cui discernimento è sempre difficile e faticoso a volte confuso.

La natura intrinseca delle cose di Claudia Maestranzi mette in campo una riflessione sull’identità di genere, rappresentando Giano, il dio Bifronte che la società stenta ancora oggi a riconoscere nella dualità uomo/donna.

Maurizio Martinelli gioca con Luce e Ombra strutturando un’opera che si attiva al passaggio del pubblico, mette in campo una riflessione sulla contrapposizione di staticità dell’opera e dinamicità del fruitore.

Una Meditazione sulla Diversità quella di Stefania Fienili due mani una bianca e l’altra nera sono la metafora rappresentativa delle forze naturali che contrapposte generano la vita il Ritmo Ciclico.

Da un tronco morto nasce La speranza nel futuro di Graziella Lupieri un rametto di lavanda è il simbolo della ciclicità permanente in cui viviamo, dove inizio e fine non sono principio ed epilogo della vita, ma tappe di un infinito cammino.

Natura-Antropizzazione il bassorilievo realizzato in bronzo da Guido Pratellesi è la rappresentazione nel dualismo tra ‘’Natura’’ e “Tecnologia antropica’’, là dove oggi una si contrappone all’altra in una continua lotta di conquista e recupero degli spazi, mai trovando un’armonia.

Ombre del tempo di Simonetta Rossetti struttura la composizione all’interno dei 9” individuando nel peso specifico degli elementi gli opposti e complementari.

Nel gioco di equilibri, un oggetto metallico pesante, l’orologio, fa da contrappeso una pianta esile ed eterea.

Antonio Caranti mette in campo una riflessione sull’atto creativo, sull’operazione che precede e si contrappone alla realizzazione di un’opera. Un’entità che può nascere solo dalla Naturae putrefactione del disegno.

In Armonie a contrasto bianco con il nero di Gemma Sammartano vista da una prospettiva diversa l’armonia confluisce in un mix di nuance fluo e si manifesta nel complesso per creare un unione di più elementi espressivi.

Roberto De Luca costruisce architettonicamente un Equilibrio armonico. Disegnando tridimensionalmente con elementi verticali di fronte ad uno specchio. Il ritmo riflesso e moltiplicato che e deriva rende tangibile il concetto di opposti e complementari.

Lara favaro 3√2 contrappone ordine matematico del quadrato Sierpinski e il caos entropico di colori complementari il giallo e il viola, mettendo in campo una riflessione sulla continua ricerca del giusto equilibrio tra forze apparentemente inconciliabili: razionale e irrazionale.

7 luglio di Maria Tirotta, ci racconta la storia di due amanti. Secondo il mito le stelle Altair e Vega, separate dalla via lattea

per tutto l’anno, possono incontrarsi solo il settimo mese, il 7 luglio come il giorno e la notte rincorrendosi senza mai riuscire a restare insieme.

Con Vertigo, di Angela Vinciguerra, il segno grafico diventa rappresentazione poetica: “come quando, in sogno, fluttuo leggera è, d’un colpo, il filo che mi lega, con un gesto brusco mi strattona facendomi rientrare in stanche membra”

Yin&Yang di Sabrina Spreafico aggiunge alla forza del segno, la potenza tridimensionale, la posizione aggettante della carta, racconta un corpo che si sdoppia in due versioni di sé speculari, uguali nel segno opposte nel colore.

 

Inaugurazione: 6 settembre 2020 – Studio Lab 138 – Pavona

Premiazione: Domenica 15 Novembre ore 17 – Palazzo Ruspoli – Nemi

Date e sede Pavona:

Dal 6 al 29 settembre 2020

Studio Lab 138, via del mare138, Castel Gandolfo

Orario mostra Pavona: tutti i giorni ma solo su appuntamento.

Date e sede Nemi:

Dal 7 novembre al 15 novembre 2020

Sala delle Armi, Palazzo Ruspoli, via del Plebiscito,1 – Nemi (Rm)

Orario mostra Nemi: Sabato e domenica 10.30/18.00

Contatti: 327.337.1588 / studiolab138@gmail.com

Sito: http://studiolab138.altervista.org

Patrocinio: Comune di Albano Laziale, Castel Gandolfo, Nemi

Laura Giovanna Bevione

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