82.000 EURO PER GLI ADDOBBI NATALIZI DI ALBANO LAZIALE
Sotto le feste natalizie il Centro storico di Albano appare in tutto il suo splendore: luminarie, addobbi, installazioni. L’atmosfera che si respira è quella dei Natali delle società opulente nei migliori anni dell’abbondanza. Certamente è opportuno che, specialmente in periodo pandemico in cui è necessario indossare la mascherina anche all’aperto a causa dei numerosi contagi, la città dia un’immagine di bellezza, di serenità, di allegria. Il punto è: era necessario allestire un apparato così fastoso? Non si poteva raggiungere lo stesso obiettivo con maggiore parsimonia, curando il bello, l’atmosfera natalizia, ma tenendo ben presenti le altre necessità dei cittadini? Guardando un apparato così grande, cosa direbbe Greta Thunberg e tutti coloro che sono sensibili ai problemi dell’ambiente e della gestione delle risorse in un pianeta che continua ad essere dominato da un consumismo non più sostenibile? Non era forse più opportuno spendere per gli addobbi una cifra più ridotta, ed utilizzare le risorse per risolvere altri urgenti problemi?
Giova ricordare che nel passato l’atmosfera natalizia era rallegrata dalle luminarie installate a cura e a spese dei commercianti e che il Comune contribuiva, di norma, pagando soltanto l’energia elettrica. Quest’anno i commercianti non si sono fatti avanti e la giunta comunale ha speso una cifra ingente per le festività natalizie: tutta una serie di installazioni, prevalentemente localizzate al Centro storico (luminarie stradali, alberi di Natale, attrazioni luminose come la slitta di Babbo Natale, il pacco natalizio in 3D, l’orso polare, il cappello di Babbo Natale, ed altre) per una cifra di 66.429 euro, a cui vanno aggiunte installazioni in varie piazze del Centro storico per 12.932 euro. Totale 81.679 euro. A questa cifra vanno aggiunti 24.838 euro per manifestazioni e iniziative legate alle feste di Natale (teatro, intrattenimento, festa dei bambini, concerti, musica) per un totale di 106.517 euro, nonché le spese per l’elettricità. Le scelte politiche sono tutte legittime, ma ora sarà più difficile per l’amministrazione rispondere, come inesorabilmente avviene, ai cittadini e alle loro associazioni che chiedono interventi e finanziamenti: “non ci sono i soldi”. Evidentemente i soldi ci sono, come in questo caso, per quello che i pubblici amministratori ritengono prioritario. Ipotizzando che un allestimento decoroso ma non sfarzoso fosse costato la metà degli 81.679 euro, con il resto della cifra si sarebbe potuto intervenire producendo “benessere” per i cittadini sistemando, per esempio, le strade con i sanpietrini sconnessi che sono un pericolo costante per i cittadini (a tale proposito è da sottolineare che, quando una persona cade e ottiene l’indennizzo dal Comune, i soldi provengono dalle assicurazioni pagate con le tasse, non degli amministratori che sono responsabili della mancata sicurezza). Oppure si sarebbe potuto, in genuino spirito natalizio, dare un sostegno economico alle famiglie in difficoltà, virando dal superfluo alla solidarietà, dall’apparenza alla sostanza.
Oltre alle iniziative menzionate, l’amministrazione comunale è intervenuta, con un provvedimento del tutto apprezzabile, su Pavona. Al Comitato Feste Pavona è stato accordato un contributo di 4.000 euro per l’organizzazione delle festività natalizie compendiate in un ottimo programma sobrio, economico ed in linea con i tempi: l’allestimento di una mostra fotografica natalizia, l’allestimento del Presepe e degli addobbi natalizi, attività ricreative per bambini, il trenino di Babbo Natale e l’arrivo della Befana con la distribuzione delle calzette ai bambini.
La spesa di 81.679 euro per le installazioni natalizie (a cui si aggiungono gli altri 24.838 euro delle altre iniziative per un totale di 106.517 euro) decisa dalla giunta comunale sottende una scelta culturale, prima ancora che politica. Tutti ricordano che, all’inizio della pandemia, con le bandiere che sventolavano sui balconi, la parola d’ordine era “niente sarà come prima”: andavano rivisti i valori profondi della vita degli individui e della società. Quanto abbiamo vissuto nel 2020 ora sembra dimenticato e si assiste a un generale rilassamento. E il messaggio implicito che viene dalle scelte dell’amministrazione comunale di Albano non è quello della responsabilità nei confronti del presente e soprattutto del futuro, della sobrietà, della solidarietà, di un cambio di paradigma, ma del ritorno ai tempi belli del consumismo che non esistono più. Una siffatta cultura politica non si addice a chi ha il compito di mettere in campo azioni, anche coraggiose, che al momento possono anche essere osteggiate da coloro che hanno una visione miope e vogliono lo status quo, ma che conducono al perseguimento del vero benessere della comunità. Il politico deve essere una guida, un capo (leader), un visionario, non un inseguitore dell’ultimo sondaggio di opinione (follower). Insomma, la spesa di 81.679 euro per le installazioni di Natale appare uno spreco di soldi. Al contempo trasmette ai cittadini un messaggio diseducativo.
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