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60° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA

60° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA
Luglio 13
07:19 2024

6 – 29 luglio 2024

Sermoneta, Valvisciolo, Cori, Cisterna di Latina

Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo • Regione Lazio – Direzione Regionale Cultura e Lazio Creativo • Comuni di Latina, Sermoneta, Cori, Cisterna di Latina • Fondazione Roffredo Caetani

Istituto di Studi Musicali Goffredo Petrassi di Latina • Associazione Riccardo Cerocchi

 Comitato artistico del Campus Internazionale di Musica di Latina

Gabriele Bonomo • Michele dall’Ongaro • Federico Gardella • Giovanni Gnocchi

Gianfranco Pannone • Alessandro Solbiati 

 

Il sax di Claude Delangle per il Festival Pontino di Musica

sabato 13 luglio in concerto

con la pianista Odile Cateline-Delangle

e l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani

diretta da Tito Ceccherini.

 Alle Scuderie del Castello di Sermoneta la prima assoluta di “Die Stimme” di Solbiati, l’omaggio a un giovane Petrassi e la musica di Casella e Debussy

Docente storico dei Corsi di perfezionamento di Sermoneta, sassofonista francese di fama internazionale, fra i più importanti della scena contemporanea, Claude Delangle sarà in concerto al Festival Pontino di Musica sabato 13 luglio al Castello Caetani di Sermoneta (ore 21) insieme alla moglie, la pianista Odile Cateline-Delangle, e l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, giovane realtà diretta da Tito Ceccherini.

Il programma spazia fra Novecento e la musica d’oggi e si apre con la prima esecuzione della partitura edita di Preludio e fuga di Goffredo Petrassi (1904-2003), lavoro giovanile del compositore, presidente onorario del Festival per molti anni. Novità in prima assoluta è invece Die Stimme di Alessandro Solbiati, brano per sassofono soprano, pianoforte e orchestra d’archi dedicata a Claude e Odile Delangle, cui Solbiati è legato da lunga amicizia e legame artistico. Come fece Luciano Berio negli anni Settanta, quando scelse alcune delle sue Sequenze per strumento solo trasformandole in brano per solista ed ensemble o piccola orchestra, così nasce Die Stimme, che recupera la composizione per sax solo Ruft Uns, scritto nel 2020 da Solbiati sempre per Delangle (ed eseguita in prima assoluta lo stesso anno per il Festival Pontino) e la rielabora per sax solista in dialogo con il pianoforte e un’orchestra d’archi.

Il programma si completa con la Rapsodia per sassofono e  pianoforte  di  Claude Debussy  e con il Concerto per quartetto d’archi di Alfredo Casella, qui proposta nella versione per orchestra d’archi di Erwin Stein.

  

Biglietti: 10 euro posto unico. Per poter assistere ai concerti del Festival Pontino è consigliata la prenotazione via WhatsApp al 329-7540544 oppure via e-mail a biglietteria@campusmusica.it

Info: info@campusmusica.it, www.campusmusica.it

 Sabato 13 luglio ore 21

Sermoneta, Scuderie del Castello Caetani

  1. PetrassiPreludio e fuga per orchestra d’archi**
  2. DebussyRapsodia per sassofono e pianoforte
  3. SolbiatiDie Stimme, per sassofono soprano, pianoforte e orchestra d’archi*
  4. CasellaConcerto per quartetto d’archi (versione per orchestra d’archi di Erwin Stein

* Prima esecuzione assoluta

**prima esecuzione della partitura edita

Claude Delangle sassofono

Odile Cateline-Delangle pianoforte

Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani

Tito Ceccherini direttore

Claude Delangle

Solista, ricercatore, pedagogo, è uno dei più importanti saxofonisti contemporanei. Ha collaborato con celebri compositori, quali Luciano Berio, Pierre Boulez, Toru Takemitsu, Astor Piazzolla, e promuove l’attività di compositori più giovani. Dal 1986 al 2000 è solista con l’Ensemble Intercontemporain. Ha suonato da solista con le più prestigiose orchestre mondiali (Berliner Philharmoniker, London BBC, Radio France, YLE Finnish Radio, WDR Köln, Kioi Sinfonietta Tokyo) e con direttori come David Robertson, Peter Eötvös, Kent Nagano, Esa-Pekka Salonen, Myung-whun Chung, Giora Bernstein e molti altri. È invitato in importanti festival quali il Muzički Biennale di Zagabria, Présences di Radio France e il Musica Nova Helsinki Festival. Il Festival Musica di Strasburgo lo ha invitato per la prima mondiale del programma Tango Futur replicato successivamente al Festival Aix en Musique d’Aix-en-Provence e al Teatro del Palais-Royal a Parigi. Le sue registrazioni per la BIS, Deutsche Grammophon, Harmonia Mundi, Erato e Pierre Verany contribuiscono alla divulgazione della musica francese ed esplorano nuovi orizzonti musicali: dal repertorio creato da Adolphe Sax sino alle produzioni dell’avanguardia o del repertorio popolare. Nel 1988, dopo avere vinto numerosi Premier Prix al Conservatorio di Parigi, Claude Delangle ne è stato nominato professore di saxofono, diventando così titolare della cattedra di saxofono tra le più prestigiose al mondo. Allievi di tutte le nazionalità chiedono di poter studiare con lui per seguire un percorso formativo che prevede, oltre alla preparazione per l’attività concertistica, il confronto con importanti compositori e una vasta gamma di attività interdisciplinari. Attualmente collabora con la casa editrice Henry Lemoine. Claude Delangle è Chevalier des Arts et des Lettres.

 Odile Cateline-Delangle

Nata in Francia si perfeziona all’École Normale de Musique di Parigi con Germaine Mounier diplomandosi con il massimo dei voti. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, ha suonato in tutto il mondo sin dagli anni Ottanta con il marito, il saxofonista Claude Delangle, con il quale ha registrato una quindicina di dischi, principalmente per la casa discografica BIS. Collabora regolarmente con numerosi compositori sia come interprete che, come docente presso l’École Normale de Musique di Parigi, dove incontra molti studenti stranieri. La passione per la musica da camera l’ha portata inoltre ad esibirsi con numerosi partners: in Australia con il clarinettista dell’Opera di Parigi Philippe Cuper, con il violoncellista Alain Meunier, l’oboista David Walter e il violinista Alexis Galpérine durante diverse crociere musicali. Ha suonato in molti tour con il percussionista Jean Geoffroy, il fisarmonicista Max Bonnay e la cantante Susanna Moncayo; collabora con la violinista Diana Cazaban e ha registrato il Quintetto di Beethoven con il Diastema Quartet. Il suo repertorio è vasto e mostra una grande predilezione per la musica del XX secolo. Deve il suo particolare senso del fraseggio e del colore all’insegnamento di Maria Curcio.

 Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani

L’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, fondata nel 2019 e residente del Teatro Mancinelli di Orvieto (TR), ha collaborato con numerose stagioni e Festival italiani stranieri come Ravenna Musica per il Teatro Alighieri di Ravenna, Emilia-Romagna Festival, Accademia Musicale Chigiana, Est Ovest Festival di Torino, Antecedente Stagione concertistica, Orvieto Festival della Piana del Cavaliere, Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo, Teatro Ilija Kolarac di Belgrado. È stata diretta da direttori di fama nazionale e internazionale che l’hanno accompagnata in molteplici repertori, dal barocco al classico, dal moderno al contemporaneo come Tito Ceccherini, Hossein Pishakar, Pasquale Corrado, Diego Ceretta. Ha collaborato con solisti e interpreti come Giuseppe Gibboni, Carolin Widmann, Maurizio Baglini, Anssi Karttunen, Massimo Mercelli, Guido Barbieri, Michele Marco Rossi. Hanno scritto per l’orchestra Salvatore Sciarrino e Alessandro Solbiati insieme a giovani e promettenti compositori e compositrici come Daria Scia, Michele Sarti, Beste Özçelebi, Livia Malossi Bottignole. L’orchestra nasce con la volontà di riunire i migliori talenti italiani in una compagine che pone come base fondante delle sue attività la qualità artistica. L’attività dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, sebbene sia formata da giovani talenti, non si classifica tra le orchestre giovanili ma come un’orchestra professionale. Vuole qualificarsi come portatrice di un contributo positivo al patrimonio culturale regionale ed italiano e farsi promotrice di una crescita sociale e culturale di cui il paese necessita. Il progetto vuole incoraggiare una fruizione del patrimonio culturale e musicale più accessibile, creando innumerevoli opportunità e produzioni. Grande attenzione è rivolta ai compositori d’oggi, strumento di confronto con la modernità e con il passato.

Tito Ceccherini. Direttore fra i più colti e profondi della sua generazione, è apprezzato per la lucidità delle sue interpretazioni e per la spiccata versatilità del suo approccio al repertorio. Acclamato interprete del repertorio moderno, ha approfondito l’opera dei classici del ‘900: da Bartók, Debussy e Ravel, a Schoenberg, Webern, Ligeti. Il suo repertorio operistico, che evidenzia a sua volta l’amore per il ‘900 (Il castello di Barbablu, Da una casa di morti, Il Prigioniero, Le Grand Macabre, il teatro di Strauss, Debussy, Puccini, ecc.), testimonia altresì una profonda conoscenza del melodramma italiano ed una particolare attenzione al belcanto, ove ha dimostrato di saper conciliare proprietà stilistica e sensibilità moderna. È inoltre apprezzato come interprete mozartiano, e per il suo talento nella creazione di opere nuove (Da gelo a gelo e Superflumina di Sciarrino, La Cerisaie di Fénelon al Bolshoi e all’Opéra di Parigi, Les pigeons d’argile di Hurel a Tolosa). Direttore di provata esperienza, collabora con orchestre come la Philharmonique de Radio France, la Filarmonica della Scala, la BBC Symphony e la Philharmonia Orchestra di Londra, la WDR Sinfonieorchester di Colonia, la Radio Filharmonisch Orkest di Amsterdam, la HR-Sinfonieorchester di Francoforte, la Bilkent Symphony, la SWR di Stoccarda, la Deutsche Radio Philharmonie, la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, l’Orchestra del Teatro San Carlo, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestre de Chambre de Genève, la OSI di Lugano, la Real Orquesta Sinfonica de Sevilla, la Haydn di Bolzano, l’Orchestra della Toscana, ed ensemble rinomati come l’InterContemporain, il Klangforum Wien, Ensemble Modern, Contrechamps, fra i molti altri. Nell’agosto del 2012 ha fatto il suo debutto al Festival di Lucerna partecipando al ciclo “Pollini Perspectives” con il Klangforum Wien e i Neue Vocalsolisten. Il progetto è presentato anche a Tokyo (Suntory Hall), Parigi (Salle Pleyel), Berlino (Philharmonie) e Milano (Teatro alla Scala). Sempre nel 2012 ha inaugurato il nuovo Festspielhaus a Erl (Austria), con un’acclamata interpretazione de Il castello di Barbablù di Bartók. Ospite regolare del Festival d’Automne di Parigi, è stato applaudito in teatri come il Bolshoi di Mosca (Turandot di Puccini), l’Opéra National de Paris, il Capitole di Toulouse (Béatrice et Bénédict di Berlioz; Die Entführung aus dem Serail di Mozart), l’Opera di Francoforte (Rake’s Progress di Stravinsky; From the house of the dead di Janaček; I Puritani di Bellini), l’Opernhaus Zurich (Le Grand Macabre di Ligeti), il Grand Theatre de Geneve, il Teatro La Fenice di Venezia (Cefalo e Procri di Krenek, Riccardo III di Battistelli), la Philharmonie di Parigi (Il Mondo della Luna di Haydn), il Colón di Buenos Aires, il Nationaltheater a Mannheim (Maria Stuarda di Donizetti; Alessandro di De Majo), il Tiroler Festspiele (Die Zauberflöte di Mozart), l’Opéra de Rennes (Don Pasquale di Donizetti), e numerosi altri. Fra i principali impegni futuri, il debutto al Teatro di Basilea (Verdi: La traviata, nuova produzione), i ritorni all’Opera di Francoforte (Ronchetti: Inferno, nuova produzione), all’Opernhaus di Zurigo (Poulenc: Les dialogues des Carmelites, nuova produzione), al Teatro La Fenice di Venezia (Luci mie traditrici di Sciarrino), nonché concerti con l’Orchestra Sinfonica della Rai al Festival Milano Musica, con la SWR Sinfonieorchester a Donaueshingen, Essen e Friburgo. Le incisioni discografiche di Tito Ceccherini (realizzate per Sony, Kairos, Col legno, Stradivarius, etc.) sono state insignite di premi come lo “Choc” di Le Monde de la Musique, “Diapason d’Or” e il Midem Classical Awards.

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