Marino. Mc Donald’s Frattocchie.Report riunione pubblica di mercoledi’ 20 riunione pubblica a S. Maria d. Mole (bar mameli, 11b).
Combattiva, determinata, unitaria, costruttiva, non barricadera con una serie di proposte e richieste a 360 gradi ai vai soggetti interessati: questa la sintesi della riunione pubblica che si è svolta per un paio d’ore e animata da molti partecipanti, sia a titolo personale che di esponenti di organizzazioni sociali, politici e culturali del territorio marinese.In particolare, la presenza è stata testimoniata, oltre che dai comunisti (PCdI-Marino) promotori dell’iniziativa e subito diventata plurale e collegiale, anche da Idv-Marino; da Sel-Marino; da Legambiente-Circolo il Riccio Appia Sud; da Associazione ACAB; da Associazione Sempre Boville; e da Archeo Club Marino.
Dopo una breve introduzione del segretario PCdI, Maurizio Aversa, si sono susseguiti diversi interventi, spesso dialogando su singoli aspetti, anche denunce di analoghe e più gravi situazioni. Tra gli intervenuti Nicola Passeretti, presidente di Legambiente; Mirko Laurenti di Sel; Marco Bellitto di Sempre Boville; Marco Comandini responsabile Idv; l’archeologo Marco Cavicchioli e il rappresentante di Archeo Club.
Per decisione unanime, si è preferito non stilare un documento onnicomprensivo, ma di rimettere ad una nota-report che, fosse illustrativa di varie proposte intervenute sia in termini di contenuto che in termini di iniziativa che ciascuno e/o tutti possono attivare nei prossimi giorni e nel futuro ravvicinato. Ovviamente, le richieste, che non sono alternative né confliggenti tra loro, hanno una presentazione di mosaico che si rivolgono al Commissario del Comune di Marino, così come alla Città Metropolitana; al Parco dell’Appia Antica così come alla Soprintendenza di Area e del Lazio; alla Asl dei Castelli così come alla stessa proprietà/gestore dell’iniziativa economico-commerciale Mc Donald’s.
In particolare un corposo intervento, di spessore storico, frutto di una ricerca ampia su tutto il territorio del Comune di Marino ha evidenziato come, non solo un singolo aspetto, come in questo caso “un tratto di strada romana incamerata in una situazione privata”, ma una maggiore attenzione, gestione, fruizione all’insieme della opportunità del ruolo delle evenienze storico-archeologiche che sono presenti nel nostro territorio. Allo stesso modo si è chiesto se, oltre le denunce che stanno emergendo sui singoli aspetti in questi giorni sui mezzi di comunicazione di massa, il Comune, il Commissario, sia intervenuto nel vaglio totale di tutti i passaggi e di tutti i “pezzi di carta” che fanno riferimento alla scelta e al risultato, così come visibile, della attività commerciale in questione. Più specificamente è stato fatto rilevare che, nel funzionamento eventuale della attività così come si prospetta, si imponga, “almeno”, proprio in virtù di un rischio “sicurezza” circa la mole di viabilità presumibile, che l’ingresso e l’uscita dal McDrive non sia riversato su via Appia Nuova, ma sul laterale vicolo che accede a Via Sassone ( alle spalle del McDrive, rispetto all’Appia Nuova). Altre richieste specifiche emerse hanno riguardato, la messa in fruizione della parte (collegata in origine) di qualche metro di basolato ora presente nell’ex distributore di benzina, dall’altra parte della via Appia Nuova rispetto al McDrive, a carico della proprietà medesima, quale opera di “compensazione”. Così pure è stata richiesta, con la stessa modalità e motivazione, la fruibilità del tratto di strada romana con accesso esterno e non dentro l’edificio McDrive. In buona sostanza, sostituendo il muro perimetrale di lungolinea della strada romana, con una apertura a vista, sia che abbia o meno, un piano sospeso della costruzione sopra. Così, racchiusi per punti, sono state argomentate le varie richieste. Ora, con le varie iniziative annunciate di sollecitazioni, di interessamento di esponenti della cultura, di interventi parlamentari, e prima di tutto ciò, ci si attende una risposta pubblica e/o coi fatti da parte dei soggetti istituzionali e della proprietà chiamati in causa.
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