Aeroporto di Ciampino – Inquinamento aria. Serve monito
Da 19 giorni di seguito la centralina di Arpa Lazio per il controllo della qualità dell’aria presente a Ciampino supera costantemente e di molto i limiti di legge per le Polveri Sottili (PM10), fino a quasi il doppio dei 50 microgrammi a metro cubo dopo i quali si entra nell’area di pericolo per la salute. Come hanno scritto i giornali questi veleni mettono a rischio cuore e polmoni, rischio che per chi vive a Ciampino, Marino e nel VII municipio di Roma si somma ai danni alla salute prodotti dal rumore fuorilegge dovuto all’eccessivo traffico aereo.
Ma le PM10 sono solo la punta dell’iceberg perché ci sono anche le più sottili e pericolose PM2,5 e, com’è emerso nel corso della procedura di VIA dell’aeroporto di Firenze, nell’intorno aeroportuale bisognerebbe monitorare anche gli ossidi di zolfo e di azoto, composti organici volatili come acroleina, formaldeide, 1,3 butadiene, naftalene, benzene, acetaldeide, toluene, xylene, propanale….
È ora di finirla di affidarsi solo alla speranza che il vento e la pioggia diluiscano i veleni o li mandino in casa di altri. Bisogna individuare preventivamente le fonti dei veleni e predisporre un sistema di monitoraggio costante, basato su una rete di centraline sempre attive, che consenta di intervenire prima che succeda il disastro.
E prima di tutto vanno monitorate e gestite le fonti primarie di inquinamento, come gli aeroporti.
Nell’aeroporto di Ciampino, ancora oggi privo delle obbligatorie da anni Valutazione di impatto ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, ogni giorno fino a 200 aerei, privi di qualsiasi forma di filtraggio dei gas di scarico, decollano e atterrano in faccia e sulla testa di centinaia di migliaia di abitanti.
Il disastro ambientale di questi giorni evidenzia a tutti che questa situazione non è più tollerabile. Gli abusi dei responsabili e l’inerzia delle istituzioni preposte a tutelate i cittadini devono essere perseguite e punite. Le leggi ora ci sono, bisogna applicarle
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