35 anni del Parco Regionale Valle del Treja
35 anni di Parco
Il 22 settembre si ricorda l’istituzione del Parco Regionale Valle del Treja
Un vecchio Bollettino della Regione Lazio del 1982, logorato e scolorito dal tempo, riporta una notizia dal sapore amministrativo: l’istituzione del Parco “Valle del Treja”. All’epoca a molti la Valle del Treja risultava un luogo del tutto sconosciuto e il concetto di Parco era ancora abbastanza nuovo. L’idea di proteggere l’ambiente si era fatta largo da poco, tra l’industrialismo ancora forte e un desiderio di natura che sembrava solo un’esigenza dei ragazzi più giovani.
In questo clima il Lazio istituì alcune aree protette e il Treja fu tra le primissime. La Valle del Treja allora più di ora, sembrava lontana da Roma e dai flussi di traffico, ancora protetta, come era stata per secoli, per la conformazione del territorio. Il fiume Treja, un piccolo affluente del Tevere, scorreva nelle forre tra Mazzano e Calcata che, con i loro piccoli centri storici, testimoniavano il fascino e quasi la magia di un’Italia a torto ritenuta minore.
A distanza di trentacinque anni il Parco vuole semplicemente ricordare questa data e, più che ripercorrere le numerosissime tappe di un lungo cammino, cercare di mettere in luce il senso del proprio lavoro, i fini del proprio operato, gli obiettivi del futuro prossimo.
Nessuna celebrazione quindi, anzi: tra le tante cose fatte non si vogliono nascondere lacune, limiti, ritardi. Il bilancio globale è comunque positivo dato che, con poche risorse e con mezzi non sempre sufficienti, alcuni risultati importanti sono stati raggiunti. Primo fra tutti quello che forse si dà più per scontato, ovvero il mantenimento di alcune qualità territoriali, del paesaggio, della sostanziale integrità ecologica dell’ambiente, della salvaguardia della biodiversità. Il Parco ha difeso i boschi da tagli incontrollati, ha studiato e tutelato le foreste, recuperato e restaurato siti e palazzi storici, ha censito e analizzato la fauna selvatica, ha accolto intere scolaresche con programmi di educazione ambientale, organizzato escursioni per migliaia di persone, è stato un argine rispetto alle richieste più inopportune di trasformazione edilizia.
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