31 OTTOBRE, DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA
IL PROGRAMMA DI DOMANI, DOMENICA 31 OTTOBRE, DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA
Oltre alle 17 mostre e ai 42 laboratori, in programma anche 13 conferenze e 1 evento speciale. Tra gli ospiti Ruth Feldman, Donatella Marazziti, Sperello di Serego Alighieri, Andrea Mazzucchi, Elena Cattaneo, Johnjoe McFadden, Albert Ammerman, Telmo Pievani e Joao Zilhao
Genova – Prosegue domani, domenica 31 ottobre, la diciannovesima edizione del Festival della Scienza di Genova, rassegna dal format ibrido che sta segnando un ritorno allo stare insieme e al vivere la scienza in prima persona, con un importante programma in presenza e un rinnovato palinsesto online. Nel penultimo giorno di Festival in programma tredici conferenze e un evento speciale: Quando la divulgazione scientifica è un’arte (ore 10), Ambienti in Ascolto (ore 10.30), Bestiario matematico (ore 10.30), Armati di scienza (ore 15), Il viaggio della cellula sui biomateriali (ore 15), Osservare l’Universo (ore 15), La mappa di Eschaton (ore 15.30), G-ray buster: alla caccia della radiazione di Hulk (ore 17.30), Il nanomondo dai virus ai transistor (ore 17.30), I pionieri neolitici in Europa (ore 18), Le mappe dell’amore nel cervello (ore 18), La chimica è servita (ore 19), La vita è semplice (ore 21), Dalle miniature celesti all’Astronomia moderna (ore 21.30). In aggiunta al programma in presenza e online di conferenze ed eventi speciali, sono aperte le 17 mostre e i 42 laboratori, i cui orari sono disponibili su www.festivalscienza.it.
IL PROGRAMMA PER APPASSIONATI E FAMIGLIE
I quattordici appuntamenti di domenica 31 ottobre toccano diverse discipline, tra neuroscienze, astronomia, nanotecnologia, medicina, antropologia e molto altro. Alle 18 Ruth Feldman, docente di Neuroscienze sociali dello sviluppo all’Interdisciplinary Center, con Donatella Marazziti, considerata dalla rivista Class tra i 10 psichiatri più importanti d’Italia, in Le mappe dell’amore nel cervello nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale (anche in streaming), parlano di emozioni in un incontro che fa parte del progetto itinerante Emotions organizzato da Braincircle Italia. In occasione dei settecento anni dalla scomparsa di Dante, alle 21.30 nella Sala delle Grida di Palazzo della Borsa (anche in streaming), con Dalle miniature celesti all’Astronomia moderna si parte in un viaggio immaginifico nella Divina Commedia, condotto da un discendente di Dante, l’astronomo Sperello di Serego Alighieri, e da Andrea Mazzucchi, docente di Filologia dantesca dell’Università di Napoli Federico II.
Johnjoe McFadden, docente di Genetica molecolare alla University of Surrey ed esperto di tubercolosi e meningite, è protagonista alle 18 di La vita è semplice nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale (anche in streaming). Nella lectio magistralis delle ore 17.30 alla Biblioteca Universitaria di Genova (anche in streaming), Il nanomondo dai virus ai transistor, il chimico Gianfranco Pacchioni presenta invece il suo ultimo libro su un mondo invisibile, che però sta rivoluzionando la tecnologia, e anche la nostra vita quotidiana.
Con Albert Ammerman, professore di antropologia della Colgate University, Telmo Pievani, docente del Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova, e Joao Zilhao, professore e ricercatore all’Universitat de Barcelona, si va alla scoperta dei pionieri neolitici, dei loro usi e costumi e delle loro rotte di navigazione nel Mediterraneo nell’incontro I pionieri neolitici in Europa delle ore 18 nella Sala delle Grida di Palazzo della Borsa (anche in streaming). Telmo Pievani è inoltre protagonista, alle 10 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale (anche in streaming) con la naturalista e giornalista scientifica Francesca Buoninconti e il fotografo Roberto Besana di Quando la divulgazione scientifica è un’arte, conversazione in ricordo del giornalista e divulgatore scientifico Pietro Greco. Con la senatrice a vita Elena Cattaneo, docente di Farmacologia e direttrice del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative dell’Università di Milano si indaga sulla dimensione etica della scienza nell’incontro Armati di scienza alle ore 15 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale (anche in streaming).
Matematica divertente in programma domenica 31 ottobre al Festival della Scienza, con Nicola Ciccoli, docente di Geometria all’Università di Perugia e un’attrice, Marinella Maricardi, che invitano a partecipare a Eschaton, un gioco di simulazione dalle rigorose regole matematiche, nella conferenza/spettacolo La mappa di Eschaton alle ore 15.30 nella Sala delle Grida di Palazzo della Borsa (anche in streaming). Con l’autore e docente di matematica Paolo Alessandrini si va alla scoperta di “mostri e strane creature” nel regno dei numeri nella conferenza spettacolo Bestiario matematico alle ore 10.30, Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale (anche in streaming). Nell’Anno Internazionale del Suono 2020-2021, Martino Mocchi, Matteo Piricò e Sillano Carlotta esplorano le potenzialità dell’ascolto nelle pratiche di soundmapping nell’incontro Ambienti in Ascolto delle ore 10.30 all’Archivio Storico di Palazzo Ducale.
Nella conferenza Il viaggio della cellula sui biomateriali alla Biblioteca Universitaria di Genova (anche in streaming), alle ore 15, intervengono Giuseppe Guagliano, bioingegnere del Politecnico di Milano, Paola Petrini, professoressa del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano, e Livia Visai, professoressa in Biochimica del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia. In un dialogo tra Marina Costa, titolare di “Progetto Cassiopea”, e Walter Riva, direttore dell’Osservatorio Astronomico del Righi, si fa il punto sull’evoluzione del rapporto tra l’uomo e il cielo nell’incontro Osservare l’Universo delle ore 15 all’Archivio Storico di Palazzo Ducale. All’Auditorium del Museo di Storia Naturale Giacomo alle ore 17 con Martina Cardillo, ricercatrice allo IAPS-INAF di Roma, si va alla scoperta dei fenomeni più energetici dell’universo l’Auditorium del Museo di Storia Naturale Giacomo Doria con G-ray buster: alla caccia della radiazione di Hulk. Alle ore 19 in Piazza delle Feste (anche in streaming) Kristian Radan, Matic Lozin e Mirela Dragomir spiegano come attingere dall’abbondante ricettario di esperimenti da cucina in La chimica è servita.
I biglietti e le prenotazioni sono acquistabili online sul sito del Festival: www.festivalscienza.it e tramite il call center (tel. 010 8934340). È attiva nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale una biglietteria, ma si incoraggia il pubblico a privilegiare l’utilizzo dei servizi e-commerce online e telefonico. Questi i costi dei biglietti: giornaliero intero 13 euro, ridotto 11 euro, ridottissimo 9 euro, abbonamento standard intero 21 euro, ridotto 18 euro, ridottissimo 12 euro, premium (con prenotazioni gratuite per il titolare dell’abbonamento) 30 euro; i bambini fino ai 5 anni non pagano. Gli abbonamenti standard hanno validità per tutti i giorni e tutti gli eventi del Festival e includono anche la fruizione degli eventi in streaming. Per l’offerta online è disponibile l’abbonamento live streaming al costo di 10 euro. Sono presenti in programma alcuni eventi gratuiti. Il biglietto Scuola, riservato agli studenti che partecipano al progetto scuole (costo 9 euro), equivale a un abbonamento standard e consente quindi di fruire di tutto il Festival, sia in presenza sia online. La prenotazione (costo 0,50 euro) agli eventi in presenza è fortemente consigliata per il pubblico generico, mentre è obbligatoria (e gratuita) per le classi.
Il Festival della Scienza online
Sito web: festivalscienza.it
Piattaforma streaming e on-demand: festivalscienza.online
Hashtag: #Festivalscienza #FDS2021
Facebook: www.facebook.com/Festivaldellascienza
Instagram: https://www.instagram.com/festivalscienza/
Twitter: @FDellaScienza
Youtube: FestivalScienza
Archivio fotografico in alta definizione: https://www.flickr.com/photos/festivaldellascienza/
FESTIVAL DELLA SCIENZA 2021
IL PROGRAMMA DI DOMENICA 31 OTTOBRE CON APPROFONDIMENTI
ore 10, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e in live streaming
Quando la divulgazione scientifica è un’arte
Conversazione con Roberto Besana, Francesca Buoninconti, Telmo Pievani
Come si comunica la scienza? Qual è il valore dell’incertezza? Come raccontare la scienza quando questa si intreccia con la politica? Una buona divulgazione scientifica passa per l’attitudine al rigore, per la modulazione dei linguaggi e mezzi differenti per raggiungere pubblici differenti, intreccia i saperi, restituisce la complessità, si mantiene in equilibrio tra dati, tecnicismi e semplificazioni. Ma è anche un’arte intrisa di democrazia: riconosce il valore della conoscenza, un diritto che dev’essere garantito a tutti. Pietro Greco ha speso la sua vita per creare una società democratica della conoscenza. Dalla carta stampata al web, dalla radio alla televisione, ha fatto scuola e ha tracciato strade lasciandoci in eredità un ‘manuale di istruzioni’ per comunicare la scienza. Ripercorriamo i suoi insegnamenti attraverso le esperienze di quanti hanno condiviso con lui un pezzo di strada.
Roberto Besana, fotografo, ha un lungo passato da manager editoriale. Le sue immagini sono principalmente “all’aria aperta”. In ambito fotografico i suoi soggetti preferiti e anche i suoi principali filoni di ricerca sono la natura, l’ambiente e il paesaggio. Con Pietro Greco è autore di L’albero (Töpffer, 2020). Per lo stesso editore ha pubblicato anche Il paesaggio (2021).
Francesca Buoninconti, naturalista e giornalista scientifica; lavora in redazione e al microfono di Radio3 Scienza; racconta la zoologia ai ragazzi su Rai Gulp per La Banda dei FuoriClasse e scrive di scienza, natura e clima per varie testate, tra cui “Il Bo Live” e “Il Tascabile”. In passato ha lavorato con Città della Scienza, Radio Kiss Kiss, Milanoedit, “Rivista Micron” e “Vanity Fair”. Ha scritto Senza confini (Codice, 2019) e Senti chi parla (Codice, 2021)
Telmo Pievani, docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova (Filosofia delle Scienze Biologiche); è Delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dell’Università degli studi di Padova e Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. Socio di diverse società scientifiche, è anche un divulgatore scientifico molto attivo: ha scritto diversi libri, collabora con riviste online e cartacee, ed è Direttore di Pikaia e de Il Bo LIve.
ore 10.30, Archivio Storico del Comune di Palazzo Ducale
Ambienti in Ascolto
Incontro con Martino Mocchi, Matteo Piricò, Carlotta Sillano, modera Lorena Rocca
La conoscenza dell’ambiente passa attraverso il nostro corpo, e ai segnali che esso riceve attraverso i sensi. Se però negli anni abbiamo sviluppato strumenti molto raffinati per immagazzinare, manipolare e interpretare i dati visivi, l’udito costituisce invece un senso in cui la sperimentazione è ancora aperta. Nell’Anno Internazionale del Suono 2020-2021, esploreremo le potenzialità dell’ascolto nelle pratiche di soundmapping. Ogni suono, infatti, porta con sé informazioni sullo spazio in cui accade, può dirci qualcosa sui territori, i loro abitanti e le loro attività e contribuisce a creare con i luoghi un legame identitario. Conosceremo i progetti del gruppo di ricerca sui Paesaggi Sonori attivo presso SUPSI, un team internazionale che sviluppa progetti di ricerca, workshop, percorsi di formazione, azioni di disseminazione sul tema del suono come veicolo di significato e conoscenza dei luoghi. Buon ascolto a tutte/i!
Martino Mocchi, PhD, assegnista di ricerca e docente a contratto in Estetica del paesaggio presso il Politecnico di Milano, Studia l’intersezione disciplinare tra Filosofia e Tecnologia dell’architettura; è coinvolto per il Politecnico di Milano nel progetto HOME – Home of Mobile Europeans. Dal 2019 fa parte del gruppo di ricerca “Paesaggi Sonori”, facente riferimento al Dipartimento DFA della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana – SUPSI; è autore di diverse pubblicazioni all’interno di riviste, monografie e atti di convegno, e del volume Città di suono (LetteraVentidue, 2020).
Matteo Piricò, laurea in Filosofia (Università Cattolica di Milano) e diplomi in Organo, Composizione e Direzione di Coro presso i Conservatori di Milano e Como. Successivamente, ha approfondito i suoi studi in ambito clinico (MAS in Musicoterapia) e psicopedagogico (Master di II livello in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione), conseguendo un dottorato sul tema del rapporto tra scienze cognitive e didattica generale e musicale (UNI Ginevra).
Sillano Carlotta, laureata in Comunicazione e Culture dei Media e PhD in Digital Humanities presso l’Università di Genova. È oggi parte del gruppo di ricerca sui Paesaggi Sonori attivo alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Studia gli ambienti acustici e la loro rappresentazione. Come musicista e compositrice, esplora questi temi anche nella sua produzione artistica che spesso investiga il rapporto tra suoni, luoghi e narrazioni. Con il nome d’arte “Carlot-ta”, ha all’attivo quattro album musicali e più di trecento concerti in Italia ed Europa.
Lorena Rocca, Professore SUPSI in didattica della geografia e Professore di seconda fascia in geografia umana all’Università di Padova. Coordinatrice del gruppo internazionale sui paesaggi sonori è pedagogista, con un dottorato in uomo-ambiente e un post-dottorato in scienze della terra; conta numerose attività di ricerca in ambito didattico e geografico. Ha all’attivo più di centocinquanta pubblicazioni scientifiche.
ore 10.30, Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale e in live streaming
Bestiario matematico
Conferenza/Spettacolo con Paolo Alessandrini
Nel corso della storia diversi concetti matematici sono apparsi come strani, sorprendenti, illogici o spaventosi: dallo zero – scovato in maniera indipendente dai Sumeri, dai Maya e dagli Indiani- ai grandi numeri, spesso generati dal concetto di funzione esponenziale; dal concetto di infinito, creatura selvaggia e refrattaria all’addomesticazione, temuta dagli antichi Greci e domata solo in tempi recenti, ai numeri immaginari necessari per risolvere le equazioni di terzo grado e agli oggetti paradossali descritti da modelli geometrici non eucludei. La matematica moderna è ormai piena di simili creature, ma una volta catturate e addomesticate, esse popolano una sorta di “terra fatata: strana, ma con un suo senso, anche se non è quello comune”. In una sorta di mappa a cavallo tra il fantasy e il medievale alcuni di questi esseri quasi mitologici prendono vita, anche grazie al supporto grafico e narrativo di un visual designer. Scopriamo quindi le loro caratteristiche e i contesti storici in cui sono stati avvistati e successivamente domati dai “matemaghi”.
Paolo Alessandrini, autore, divulgatore e docente di matematica presso un istituto superiore. È divulgatore e formatore nell’ambito della matematica nel blog “Mr. Palomar” e nel proprio canale YouTube, in interventi formativi per i docenti e in ebook e articoli (collabora con la rivista “Archimede”). Ha scritto “Matematica rock” (Hoepli, 2019) e “Bestiario Matematico” (Hoepli, 2021).
ore 15, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e in live streaming
Armati di scienza
Conversazione con Elena Cattaneo, modera Silvano Fuso
Nel passato recente la scienza e chi la fa, ossia ricercatori e ricercatrici, hanno raggiunto vette mediatiche senza precedenti -o quasi- a causa della pandemia di Covid-19 e delle sue pesantissime ripercussioni. Questa sovraesposizione mediatica non ha, tuttavia, portato sempre a risvolti positivi: spesso si è infatti dato voce a presunti esperti che hanno difeso posizioni minoritarie, non condivise dalla comunità scientifica. Cosa significa, dunque, ‘armarsi di scienza’? Significa trattare la scienza non come una religione ma come un metodo, spogliandola da dogmi, verità assolute e malintesi sensi di autorità. Significa riconoscere nel metodo scientifico (sperimentale, trasparente e ripetibile) l’unico modo con cui produrre nuova conoscenza, per la costruzione di un futuro che sia davvero migliore per tutti e tutte. In questo evento spiegheremo dunque cosa si intende per dimensione etica della scienza e cosa significa coltivare il metodo scientifico, ma cercheremo anche di delineare i tratti principali del rapporto, spesso complicato, che esiste tra scienza, politica e informazione.
Elena Cattaneo, docente di Farmacologia (Università degli Studi di Milano) e accademico dei Lincei. Dirige il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative (Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano). È co-fondatore e direttore di UniStem presso l’Università di Milano, autrice di “Ogni giorno tra scienza e politica” (Mondadori, 2016) e “Armati di Scienza” (Cortina, 2021). Nel 2013 è stata nominata senatrice a vita.
Silvano Fuso, dottore di ricerca in scienze chimiche e docente, si occupa di didattica e divulgazione. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Il segreto delle cose (Carocci, 2021). È socio effettivo del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) e membro del Comitato di Redazione di ‘La Chimica nella Scuola’. Il 27 gennaio 2013 è stato intitolato a suo nome l’asteroide 2006 TF7 in orbita tra Marte e Giove.
ore 15, Biblioteca Universitaria di Genova e in live streaming
Il viaggio della cellula sui biomateriali
Conversazione con Giuseppe Guagliano, Paola Petrini, Livia Visai, modera Nora Bloise
Il controllo di processi biologici quali, ad esempio, la proliferazione ed il differenziamento cellulare, è fondamentale per creare modelli di processi patologici, o per riparare i tessuti danneggiati. Gli sviluppi nel campo della scienza dei materiali, dunque, non hanno solamente permesso di compiere grandi passi sul fronte della medicina rigenerativa, ma anche nel campo dei modelli in vitro (piattaforme in grado di simulare particolari aspetti ed interazioni biologiche). In tale contesto la realizzazione di materiali in grado di generare segnali cellulari coordinati nello spazio e nel tempo (delle vere e proprie mappe cellulari) apre alla possibilità concreta di dirigere ed indirizzare i complessi processi biologici, in modo standardizzato e “su misura”. Ad esempio, i percorsi dei batteri sono guidati dalle caratteristiche del microambiente: la riproduzione di tale microambiente in laboratorio è quindi importante non solo per comprendere gli effetti dei batteri sulla nostra salute, ma anche per prevenire o curare malattie. Scopriremo come nasce un materiale che riproduce il microambiente di cellule e batteri, e come questi reagiscono alle caratteristiche di questa matrice viaggiando, proliferando al suo interno o cambiando il proprio comportamento cellulare attraverso la trasduzione delle informazioni contenute nelle “mappe-biomateriali” in segnali biochimici e molecolari.
Giuseppe Guagliano, dottorando di ricerca in Bioingegneria presso il Politecnico di Milano; ha preso parte alla validazione di un modello in vitro del muco polmonare dei pazienti di Fibrosi Cistica, da applicare allo screening di antibiotici. Si sta dedicando allo sviluppo di un modello in vitro per il fegato umano, che possa essere utilizzato nello studio dell’epatotossicità indotta da farmaci.
Paola Petrini è Professore Associato presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta” del Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca in diversi ruoli sin dal 1995. Studia la progettazione di materiali e superfici, principalmente per applicazioni biomediche. È inventore di 5 famiglie brevettuali: a partire da un brevetto depositato con il sostegno del TTO di Ateneo, ha recentemente co-fondato (2020) Bac3Gel, una startup spin off del Politecnico di Milano.
Livia Visai, Professore Associato in Biochimica presso il Dipartimento di Medicina Molecolare (DMM) dell’Università di Pavia e presso il servizio sanitario nazionale degli Istituti Clinici Scientifici (ICS) Maugeri (Pavia); è co-fondatore della Start Up Bac3Gel e consulente scientifico di Bac3gel LTD, Spin off del Politecnico di Milano; è socia ordinaria di società scientifiche italiane ed internazionali.
Nora Bloise, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottorato di Ricerca in Scienze Biomediche, è assegnista di ricerca presso l’Università di Pavia. Si occupa di nanomedicina finalizzata all’individuazione di una terapia del cancro al seno e di rigenerazione tissutale. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche ed è coinvolta in diversi progetti di divulgazione scientifica.
ore 15, Archivio Storico del Comune di Palazzo Ducale
Osservare l’Universo
Conversazione con Walter Riva, Marina Costa
Fin dai suoi albori, l’umanità ha levato gli occhi verso la volta celeste, cercando di osservare e descrivere l’Universo. Partendo dall’osservazione del cielo a occhio nudo che caratterizzava i nostri antenati, faremo – insieme ai due autori- il punto sull’evoluzione del rapporto tra l’uomo e il cielo, ripercorrendone le tappe principali fino a giungere ai grandi telescopi terrestri e spaziali che segneranno il futuro prossimo dell’osservazione spaziale. Un futuro caratterizzato da grandi infrastrutture, che inevitabilmente porteranno a un balzo in avanti nelle nostre conoscenze sul Cosmo. Un’evoluzione tecnologica guidata dalla sete di sapere propria della ricerca scientifica.
Walter Riva, direttore dell’Osservatorio Astronomico del Righi e Presidente del Planetario Antikythera; lavora all’Università degli Studi di Genova dove si occupa di organizzare eventi di divulgazione scientifica e di public engagement e di campagna dell’offerta formativa. Scrive di astronomia per il Secolo XIX ed è direttore responsabile della rivista “Cosmo” . È autore di “Storia di un raggio di luce” (Gruppo B editore, 2016) e di “Universo. Dall’osservazione a occhio nudo al James Webb Space Telescope” scritto con Marina Costa (Nuinui, 2020).
Marina Costa, titolare di “Progetto Cassiopea”, ditta specializzata nella didattica e nella divulgazione della scienza, che ha collaborato con l’INFM, l’Università di Genova, l’Università di Calabria, l’INAF, l’ENEL, l’Acquario di Genova e diversi Comuni, Direzioni Didattiche e Biblioteche. Attualmente gestisce le iniziative dell’Osservatorio Astronomico del Righi legate alla didattica e alle animazioni scientifiche, e produce spettacoli e filmati per Planetari. Ha scritto, con Walter Riva, “Universo. Dall’osservazione a occhio nudo al James Webb Space Telescope” (Nuinui, 2020).
ore 15.30, Sala delle Grida di Palazzo della Borsa e in live streaming
La mappa di Eschaton
Conferenza/Spettacolo con Nicola Ciccoli, Marinella Manicardi
Un matematico e un’attrice ci invitano a partecipare a Eschaton, un gioco di simulazione, dalle rigorosissime regole matematiche, oggetto di uno dei capitoli centrali del libro cult “Infinite Jest”. Nel romanzo la partita degenera quando un fatto esterno -una nevicata- finisce per influire sulla simulazione creando confusione tra il piano del reale e quello della sua rappresentazione. La partita diventa allora l’occasione per raccontare il significato matematico della mappa di un territorio, e di come ogni oggetto sia descritto dalle sue rappresentazioni. Si parlerà della storia della cartografia e delle inevitabili distorsioni imposte dai vincoli di geometria differenziale alla “mappa del mondo”. Dalla impossibilità, dimostrata da Eulero di realizzare una carta perfetta, al lavoro di Riemann per definire in senso matematico una “varietà, come un atlante di carte. Ma si affronterà anche il tema del rapporto tra modello e realtà, tra precisione matematica e realtà fisica osservabile. A partire dalla lettura della formula utilizzata dall’autore (il teorema del valor medio integrale) descriveremo l’algoritmo del gioco e racconteremo del perché egli abbia sentito l’esigenza di darne una formulazione così rigorosa, ma anche così ironica. Si parlerà dunque di giochi e simulazioni come modelli della ricerca scientifica, e tutto questo sarà messo in scena, sfruttando una linea narrativa guidata da una buffa e al contempo serissima partita di Eschaton.
Nicola Ciccoli, docente di Geometria presso l’Università di Perugia. Si occupa di proprietà geometriche della meccanica quantistica e ha all’attivo circa 40 pubblicazioni su riviste internazionali. Membro del Comitato Editoriale della Rivista online Madd:Maths! si occupa da anni anche di divulgazione: è stato ospite di Radio3Scienza, ha partecipato a convegni e festival di divulgazione, e ha svolto un’intensa attività di seminari presso scuole secondarie del Centro Italia.
Marinella Maricardi, laurea in lettere, debutta in teatro con Luigi Gozzi e con lui dirige il TNE/Teatro delle Moline a Bologna. Tra gli spettacoli più noti: Otello! (1974), Freud e il caso di Dora (finalista al Premio Mondello, 1979) e La doppia vita di Anna O. (1989), Memorie labili (Biennale di Venezia, 1984), L’armonia universale (Bologna Cultura, 2000). Si occupa inoltre di regia, drammaturgia, realizzazione di radiodrammi ed editoria.
ore 17, Auditorium di Museo di Storia Naturale Giacomo Doria
G-ray buster: alla caccia della radiazione di Hulk
Incontro con Martina Cardillo
Chi pensa all’astrofisica pensa immediatamente alle bellissime immagini ottiche di un telescopio come Hubble: nitide, definite, straordinarie. Lo spazio, però, è così ricco di segnali e sorgenti che non può essere osservato solo nella luce ottica, quella che vediamo con i nostri occhi, ma è necessario sfruttare tutta la luce esistente: dalle onde radio fino ai raggi gamma, la luce più energetica che esista. L’energia di questa radiazione è così elevata che finora non sappiamo metterla a fuoco ma la raccogliamo con tecniche particolari. Le immagini che ricaviamo non sono belle, assomigliano di più a delle “uova al tegamino”; vi assicuriamo, però, che quello che queste mappe gamma ci raccontano va oltre qualsiasi film di fantascienza. Partiremo dalle tecniche utilizzate per raccogliere fotoni così energetici, nello spazio e a terra, tra cui due avveniristiche tipologie di telescopi nella cui costruzione INAF è attivamente coinvolto. Tratteremo poi della generazione di mappe gamma e del loro studio, finendo per raccontare le informazioni che ne possiamo ricavare: dalle esplosioni delle stelle ai buchi neri alle onde gravitazionali. Scopriamo insieme cosa la “radiazione di Hulk” ci racconta del Cosmo!
Martina Cardillo è ricercatrice presso lo IAPS-INAF di Roma. Si occupa di raggi gamma dal punto di vista sia teorico sia sperimentale, lavorando con dati da satellite e da telescopi a terra. Fa parte del gruppo di divulgazione dell’astrofisica delle altissime energie dell’INAF. Gestisce una propria pagina Facebook di divulgazione in versi romaneschi e un canale YouTube in cui pubblica settimanalmente pillole di astrofisica, riprese dal mensile online Edu-INAF come “Le pillole di Martina”.
ore 17.30, Biblioteca Universitaria di Genova e in live streaming
Il nanomondo dai virus ai transistor
Lectio Magistralis con Gianfranco Pacchioni
Là dove il nostro occhio non arriva inizia un universo in piena attività, fatto di oggetti minuscoli ma numerosissimi, che costituiscono la base della vita: cellule, microrganismi, ma soprattutto virus e proteine. È il nanomondo. E se da un lato stiamo purtroppo toccando con mano quanti danni possano fare organismi tanto minuti come i virus, dall’altro abbiamo imparato a manipolare la materia a dimensioni nanometriche, creando tecnologie rivoluzionarie come il transistor, un oggetto minuscolo grazie al quale oggi possiamo utilizzare internet, gli smartphone e le applicazioni derivate dall’intelligenza artificiale. Ma non finisce qui: le prospettive future, grazie ad esempio alle macchine molecolari artificiali, sono a dir poco inimmaginabili.
Gianfranco Pacchioni, chimico, è membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e docente all’Università di Milano-Bicocca. Ha pubblicato oltre 500 lavori nel campo dei nuovi materiali e delle nanotecnologie per energia e ambiente. Ha ricevuto numerosi premi internazionali, ed è autore di alcune opere di divulgazione scientifica di successo. E’ autore del libro Il nanomondo dai virus ai transistor (Dedalo, 2021).
ore 18, Sala delle Grida di Palazzo della Borsa e in live streaming
I pionieri neolitici in Europa
Conversazione con Albert Ammerman, Telmo Pievani, Joao Zilhao
La collaborazione tra Luca Cavalli Sforza e Albert Ammerman, iniziata nel 1970 a Pavia, è all’origine dell’ipotesi di diffusione delle popolazioni del Neolitico, formulata dai due studiosi nel 1984 in base ai risultati di numerosi studi (come ad esempio simulazioni e mappe genetiche) che combinavano tecniche di archeologia e di genetica. Negli ultimi dieci anni un numero crescente di prove genetiche dirette ha confermato questa ipotesi: gli studi recenti hanno ricostruito le linee di diffusione marittima dei pionieri neolitici a partire dalle coste del Vicino Oriente e da Cipro intorno al 9000 a.C. e misurato una sorprendente velocità di avanzamento delle comunità di agricoltori, in particolare nel Mediterraneo occidentale. Secondo alcuni modelli questi gruppi, che comprendevano solo una parte delle comunità di origine, avanzarono per alcune centinaia di chilometri ad ogni generazione trasferendo, a bordo di imbarcazioni, un bagaglio di specie vegetali e animali addomesticate, di tecnologie e competenze tali da rendere possibile le coltivazioni in aree lontane. La costante avanzata della prima linea dei pionieri, organizzati nell’unità di produzione e consumo costituita dalla “famiglia” (household), avveniva in una sorta di “zona di frontiera”. Nell’incontro conosceremo i pionieri neolitici, i loro usi e costumi, e lo loro rotte di navigazione nel Mediterraneo.
Albert Ammerman è Professore della Colgate University (Anthropology and Classics), è stato docente in università USA, italiane ed europee. Autore di ricerche fondamentali nel campo dell’archeologia ambientale in aree tra le più importanti del Mediterraneo (Roma,Venezia, Paestum e Atene).Il suo lavoro con Cavalli Sforza dal ‘70 ha unito, in modo duraturo, archeologia e genetica delle popolazioni umane come campo di ricerca interdisciplinare.
Telmo Pievani, docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova (Filosofia delle Scienze Biologiche); è Delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dell’Università degli studi di Padova e Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. Socio di diverse società scientifiche, è anche un divulgatore scientifico molto attivo: ha scritto diversi libri, collabora con riviste online e cartacee, ed è Direttore di Pikaia e de Il Bo LIve.
Joao Zilhao, professore e ricercatore dell’Institució Catalana de Recerca i Estudis Avançats (ICREA) presso l’Universitat de Barcelona. Precedentemente ha insegnato all’Università di Bristol e Lisbona, di Parigi e Bordeaux. Nominato nel gennaio 1996 dal governo portoghese per istituire il Parco Archeologico della Valle di Côa, coordinare la ricerca scientifica per stabilire l’età dell’arte rupestre paleolitica presente e preparare la candidatura del sito per lo status di Patrimonio Mondiale (data di inserimento dicembre 1998). Ha creato e diretto l’Instituto Português de Arqueologia (IPA), un dipartimento del Ministero della Cultura per la supervisione dell’attività archeologica nel Paese.
ore 18, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e in live streaming
Le mappe dell’amore nel cervello
Conversazione con Ruth Feldman, Donatella Marazziti, modera Viviana Kasam
Le emozioni, lo sappiamo bene, condizionano molti aspetti della nostra vita. Per secoli viste come qualcosa di negativo, da evitare o da tenere a bada, grazie alle ricerche di diversi studiosi (uno su tutti, Darwin) si è capito che esse hanno un’importantissima funzione dal punto di vista evolutivo: grazie alle emozioni – anche quelle considerate ‘negative’, come la paura e il disgusto – è infatti possibile evitare i pericoli, rafforzare i legami con i nostri simili, ricevere aiuto nei momenti di bisogno, e così via… Mappare le emozioni a livello cerebrale è quindi fondamentale per comprendere i processi affettivi complessi, come l’amore, e svelare cosa succede nel nostro cervello quando siamo innamorati. L’incontro si svolge nell’ambito di Emotions, BrainForum itinerante che basa solo sul contributo di speaker femminili che eccellono nel mondo delle neuroscienze, organizzato da Braincircle Italia e dedicato alla memoria di Rita Levi Montalcini. Saranno proprio due esperte ricercatrici a spiegarci quando si formano questi processi mentali, quali sono le strutture cerebrali coinvolte e cosa succede, nella nostra testa, quando l’amore prende una brutta piega (e da sentimento fantastico si trasforma in qualcosa di nocivo e a volte -purtroppo- pericoloso). Un viaggio affascinante tra neuroscienza e psicologia, per rivelare i segreti delle emozioni, quegli elementi che, ne siamo consapevoli o meno, guidano i nostri comportamenti, le nostre relazioni, la nostra vita.
Ruth Feldman, dottorato in neuroscienze, è docente di Neuroscienze sociali dello sviluppo presso l’Interdisciplinary Center (IDC) Herzlia con nomina congiunta allo Yale Child Study Center; è membro dell’Association for Psychological Science e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio NARSAD per ricercatori indipendenti (due volte), il premio Zeskind per il miglior articolo in psichiatria biologica e il premio Graven per la ricerca sui neonati ad alto rischio.
Donatella Marazziti, psichiatra, studia la biologia e il trattamento di numerosi disturbi mentali.Considerata dalla rivista Class tra i 10 psichiatri più importanti d’Italia, è autrice di Psicofarmacoterapia Clinica. Fa parte del gruppo di studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la psichiatria per il disturbo ossessivo-compulsivo, ed è direttore scientifico della Fondazione Brain Research Foundation di Lucca.
Viviana Kasam, giornalista professionista, master presso l’Università di McGill in Canada. Nel 2010 fonda l’Associazione BrainCircleItalia. Ha pubblicato libri e racconti, ne el 1978 è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica. Ha vinto numerosi premi per l’attività giornalistica e televisiva, tra cui Il Guidarello, il Premio Italia, il Premio Onda TV, il Premio Donne d’Europa e il Premio Venezia.
ore 19, Piazza delle Feste
La chimica è servita
Esperimenti in cucina
La nostra casa ospita tanti reagenti chimici da far invidia al migliore dei laboratori:è quindi possibile utilizzare oggetti e prodotti di uso quotidiano per provocare delle reazioni chimiche ad hoc e studiarle a dovere. Per chi ha voglia di sperimentare, la cucina è senza dubbio il luogo più adatto della nostra casa: il cibo del nostro frigo, i prodotti di pulizia, le spezie dell’angolo cottura, il contenuto dei barattoli della credenza… procuratevi tutto il necessario e non dimenticate che anche gli oggetti di uso più comune possono essere molto utili nel nostro laboratorio casalingo. Sotto la guida attenta degli animatori scientifici, scoprirete come attingere dall’abbondante ricettario di esperimenti da cucina, siano essi semplici o complicati, per trasformarvi in scienziati/e provetti/e e imparare a riconoscere la chimica che si nasconde nella nostra vita quotidiana.
ore 21, Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e in live streaming
La vita è semplice
Lectio Magistralis con Johnjoe McFadden, modera Andrea Vico
Se ci sono due modi alternativi di spiegare un fenomeno, conviene sempre scegliere il più semplice, quello che fa meno assunzioni, quello che necessita di un minor numero di passi logici. Insomma, il più parsimonioso. Questa l’assunzione di Guglielmo da Occam, frate francescano vissuto tra il XIII e il XIV secolo d.C. che cambiò per sempre il nostro modo di ragionare. Per banale che possa sembrare, questo è il principio fondamentale, la pietra angolare che da allora fonda la conoscenza empirica e spiega il nostro mondo, nonché l’inizio a tutti gli effetti della scienza moderna. E non è un caso che Umberto Eco si ispiri a lui per tratteggiare la figura di Guglielmo da Baskerville nel Nome della rosa… Secoli fa, dunque, il principio del rasoio di Occam ha cambiato il nostro mondo, mostrando che le risposte più semplici sono sempre preferibili. Ripercorriamo dunque sotto questo segno secoli di scoperte, che ci hanno portato da una concezione geocentrica del Cosmo alla meccanica quantistica e allo studio del nostro DNA, mostrando come la semplicità abbia sempre rivelato risposte profonde ai più grandi misteri.
Johnjoe McFadden è docente di Genetica molecolare alla University of Surrey. Specializzato nello studio della tubercolosi e della meningite, ha pubblicato libri di testo fondamentali per questo settore della ricerca e ha inventato il primo test diagnostico per la meningite, premiato con il Royal Society Wolfson Research Merit Award. Scrive regolarmente per il «Guardian». Per Bollati Boringheri ha pubblicato nel 2015 insieme con Jim Al-Khalili, La fisica della vita. La nuova scienza della biologia quantistica e il recente La vita è semplice. Come il rasoio di Occam ha liberato la scienza e modellato l’universo (2021).
Andrea Vico è giornalista. Da 25 anni si occupa di divulgazione scientifica. Ha ricevuto tre premi giornalistici e scritto otto libri di divulgazione scientifica. È fondatore dell’associazione ToScience, consulente per musei e aziende, socio operativo di CentroScienza e docente di Science Communication all’Università di Torino.
ore 21.30, Sala delle Grida di Palazzo della Borsa e in live streaming
Dalle miniature celesti all’Astronomia moderna
Conversazione con Sperello Serego Alighieri, Andrea Mazzucchi, modera Letizia Davoli
Dante, padre della lingua italiana, ha costruito con la sua opera una vera e propria mappa di conoscenza, sulla quale nei secoli abbiamo modellato non solo il modo di parlare, ma anche di pensare e di fare scienza. Nel 700° anniversario della sua morte ripercorreremo, prendendo spunto dall’analisi da una preziosa copia manoscritta della Divina Commedia realizzata a Napoli intorno alla metà del 1300 e oggi conservata presso la Biblioteca Oratoriana dei Girolamini, il viaggio del Sommo Poeta nell’Aldilà, a cavallo tra arte, letteratura e scienza. Le stupende immagini contenute nel codice, e le numerose annotazioni apposte su di esso da diversi lettori tra la metà del Trecento e i primi anni del Quattrocento, saranno la nostra mappa di attraversamento della Divina Commedia, che ci permetterà di evidenziare luoghi e passaggi particolarmente significativi per comprendere il Dante scienziato; scopriremo, ripercorrendo il viaggio ultraterreno dantesco, qual era la concezione e la conoscenza dell’Universo nella sua epoca e la confronteremo con le conoscenze attuali, con la nuova mappa del cielo tracciata dalle strumentazioni e dalle ricerche più recenti. Per “seguir”- tra immagini suggestive, argomentazioni filosofiche e teorie cosmologiche, il percorso di Dante E dell’intera comunità scientifica- “virtute e canoscenza”.
Sperello di Serego Alighieri, astronomo, ha lavorato nell’Astronomy Division al centro ESTEC dell’ESA, dove ha contribuito alla costruzione dello strumento (Faint Object Camera) che consentito la partecipazione europea al Telescopio Spaziale Hubble. Ha poi lavorato all’Osservatorio Astronomico di Arcetri (Firenze), ed è stato il fondatore e primo direttore del Centro Galileo Galilei a La Palma (Canarie). È autore di circa 300 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.
Andrea Mazzucchi, ordinario di Filologia dantesca presso l’Università di Napoli Federico II, attualmente dirige il Dipartimento di Studi Umanistici e la Scuola di Alta Formazione in “Storia e filologia del manoscritto e del libro antico”. Vicepresidente del Centro Pio Rajna, membro del Consiglio direttivo della Casa di Dante in Roma, fa parte delle Commissioni preposte all’Edizione Nazionale degli Antichi Commenti e alla Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante. È componente del Comitato per il Settecentenario della morte di Dante.
Letizia Davoli, laurea in astronomia all’Università di Bologna e Master in Comunicazione d’impresa e Relazioni Pubbliche Europee, è una giornalista professionista. Lavora per TV2000, dove ha condotto 5 serie di C’è Spazio, programma di divulgazione sullo spazio e sull’astronomia, ed è attuale conduttrice del TG2000; è consulente scientifico di numerosi progetti di divulgazione sullo spazio sia a livello nazionale sia internazionale, e testimonial di iniziative STEM rivolte al mondo della scuola.
Ufficio Stampa
ufficiostampa@festivalscienza.it
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento