300.000 bambini privi di forniture idriche nelle regioni di Dnipro
Ucraina: Save the Children, oltre 300.000 bambini privi di forniture idriche stabili nelle regioni di Dnipro, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson.
L’Organizzazione – che dall’esplosione della diga di Kakhovka, ha distribuito 225 tonnellate di acqua potabile, 12.000 kit igienici ed elargito circa 1,5 milioni di dollari di assistenza in denaro alle famiglie colpite dalle inondazioni e dalla carenza d’acqua – chiede a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani e di garantire che i civili e gli obiettivi civili siano protetti dagli attacchi
Più di un milione di persone in Ucraina sta vivendo una grave carenza d’acqua a seguito dell’esplosione della diga di Kakhovka, in seguito alla quale molti bambini sono senz’acqua potabile e i raccolti stanno seccando, con il rischio di un ulteriore aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, stima che circa 310.000 minori siano in questa situazione devastante.
Il Ministero ucraino della Protezione dell’Ambiente e delle Risorse Naturali ha dichiarato che circa 1,25 milioni di persone delle regioni di Dnipro, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson sono prive di forniture idriche stabili. Circa 700.000 hanno bisogno di assistenza per ottenere acqua potabile sicura.
Il lago artificiale di Kakhovka, uno dei più grandi d’Europa, era conosciuto come il Mare di Kakhovka per la sua enorme estensione di 18 chilometri cubi, circa lo stesso volume del Grande Lago Salato nello Utah, Stati Uniti. Il serbatoio era fonte di approvvigionamento idrico per molte città, villaggi e terreni agricoli dell’Ucraina meridionale. Quando il 6 giugno la diga è stata distrutta, 80 città e villaggi lungo il fiume Dnipro sono stati sommersi dalle inondazioni, costringendo circa 3.600 persone, tra cui 600 bambini, ad abbandonare le loro case, poiché in alcune comunità il livello dell’acqua ha superato i 5 metri, coprendone i tetti.
La regione meridionale di Dnipro è la più colpita. Il livello dell’acqua nel fiume Dnipro si è ridotto del 70%, mettendo fuori uso le stazioni di pompaggio e privando di qualsiasi fonte d’acqua le comunità lungo la riva del fiume, che ora dipendono esclusivamente dalla fornitura idrica delle organizzazioni umanitarie.
“L’acqua potabile viene distribuita ogni due giorni, due litri a persona. La distribuzione inizia di solito a mezzogiorno e a quell’ora ci sono già 300 persone in fila. Non abbiamo problemi con l’acqua per fare la doccia, lavare i piatti e pulire il bagno, ma posso portare solo tre o quattro secchi alla volta perché mi fa male la schiena”, ha detto Serhii*, 68 anni, che vive in una piccola città nel sud di Dnipro.
Stanislav*, 57 anni, e sua moglie Oksana* vivono in un villaggio vicino con i loro cinque figli adottivi. Una vecchia cisterna nel loro cortile, in cui prima conservavano l’acqua, è ora vuota. L’acqua in bottiglia distribuita dai volontari non è sufficiente per bere e cucinare, costringendo la famiglia di sette persone a ricorrere all’acqua del fiume, che prima usavano solo per il giardinaggio e il bestiame.
“Abbiamo un pozzo che prende l’acqua dal fiume. Certo, non è buona per bere, ma a volte dobbiamo berla. Andiamo anche nei villaggi e nelle città vicine per raccogliere acqua e altri aiuti”, ha raccontato Stanislav*.
Il prosciugamento del lago artificiale di Kakhovka ha inoltre compromesso drasticamente l’irrigazione dei terreni agricoli del sud. La regione di Kherson produce circa il 12% di tutti gli ortaggi coltivati in Ucraina, ma ora il 94% dei terreni agricoli è secco. Nelle regioni di Zaporizhzhia e Dnipro, rispettivamente il 74% e il 30% delle colture non vengono più irrigate.
L’esaurimento dell’acqua nei canali di irrigazione avrà probabilmente un effetto esteso sull’agricoltura e sui mezzi di sussistenza delle persone nella regione, facendo aumentare i prezzi dei prodotti alimentari in tutto il Paese.
“La crisi umanitaria provocata dalla distruzione della diga di Kakhovka è a più livelli e il suo impatto a lungo termine comincia solo ora a manifestarsi. Ho visitato l’Ucraina meridionale e ho visto in prima persona l’effetto delle inondazioni sui bambini. Le famiglie, che hanno sopportato 17 mesi di bombardamenti, ora hanno le abitazioni gravemente danneggiate o distrutte dall’innalzamento dell’acqua. I loro orti sono stati completamente spazzati via, lasciando molti senza mezzi di sostentamento”, ha dichiarato Sonia Khush, Direttore di Save the Children in Ucraina.
“Migliaia di famiglie hanno bisogno di aiuto per riparare le proprietà danneggiate dall’acqua o per trovare un nuovo posto dove vivere. Centinaia di migliaia di persone stanno lottando senza acqua potabile, mentre milioni di persone, già sprofondate in condizioni di estremo bisogno, stanno per essere colpite da un aumento dei prezzi dei generi alimentari a causa della carenza di colture e verdure”.
Dall’esplosione della diga di Kakhovka, Save the Children ha distribuito 225 tonnellate di acqua potabile e 12.000 kit igienici alle comunità colpite nelle regioni di Kherson, Mykolaiv e Dnipro. Sono stati inoltre elargiti circa 1,5 milioni di dollari di assistenza in denaro alle famiglie colpite dalle inondazioni e dalla carenza d’acqua.
Save the Children chiede a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e dai diritti umani e di garantire che i civili e gli obiettivi civili, in particolare quelli che hanno un impatto sui bambini come bacini idrici, case, scuole e ospedali, siano protetti dagli attacchi.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 3463917619
ufficiostampa@savethechildren.org
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