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3 agosto 2018/ 2023 cinque anni fa ci lasciava Giulio Montagna

3 agosto 2018/ 2023 cinque anni fa ci lasciava Giulio Montagna
Agosto 03
08:27 2023

Nella vasta campagna veliterna, in contrada Capanna Murata, aveva appena smesso di piovere. Un uomo indossata la sarica, esce e percorre lentamente il viale della sua vigna. Si ferma quell’uomo, scruta tra i filari per vedere i grappoli di trebbiano e malvasia luccicare sotto i raggi del sole che timidamente esce tra le nuvole portate via dal vento.

Cammina lentamente, sospirando assaporando quell’addore de terra zuppa, essenza che solo chi ha radici contadine come lui può sentire. Pensa quell’uomo mentre si alliscia i suoi lunghi baffoni, pensa a tante cose, pensa alla vita trascorsa, pensa a quando era bambino. Quell’uomo si è chiamato Giulio, Giulio Montagna, alza lo sguardo verso il monte artemisio per vedere il suo più grande amore Velletri.

La città che gli ha dato i Natali e che ama profondamente, un amore che non rendeva gelosa la sua Giuliana. Amore puro per la città che tanto lo affascinava le cui tradizioni ha sempre valorizzato e tramandato tanto da guadagnarsi il titolo di Notaro della cultura contadina e delle tradizioni veliterne.

Mentre il suo sguardo si ferma sulla Torre del Trivio, gli tornano in mente gli anni in cui bambino suo padre Augusto lo portava a Messa nella bella Chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo, al suo amore per quella chiesa e per l’Arciconfraternita del Gonfalone di cui orgogliosamente faceva parte.

Ricorda Giulio, il suo dolore nel vedere quella Chiesa con le ferite della guerra ancora aperte e sanguinanti, pensa al lavoro fatto per sanarle, gli tornano in mente Don Fernando De Mei e Tullio Cipollari e i suoi occhi si velano di pianto.

Abbassa lo sguardo, torna indietro lentamente, rientra a casa, si siede, prende un foglio di carta, una penna, inizia a guardare fuori dalla finestra, quei versi che prima venivano giù di botto, ora proprio non gli vengono, sa Giulio che quello che sta scrivendo, non è la solita poesia, non è l’ennesima ode d’amore, ma è un addio.

Fa fatica Giulio, guarda ancora la sua Velletri, quanto fa male, il distacco dalla ragione della sua vita, quando fa male, dover dire addio, alla terra natia. Il dialetto che sempre ha scritto, ora pesa maledettamente, la penna proprio non vuole scorrere sul foglio.

Li sulla parete del suo scrittoio è appesa una foto, una foto che lo ritrae con le sue zitelle, quanti sacrifici, quanto lavoro per creare un gruppo che proprio dal mondo delle confraternite, trae le sue fondamenta, i costumi, le continue telefonate con il Prof. Marigliani e con Marina Sciarelli.

Gli si stringe il cuore a Giulio, il torace si ferma. Sono cinque anni che Giulio non c’è.

Oggi lo ricordiamo con gratitudine, convinti che tutto quello che ci ha lasciato, deve essere assolutamente tramandato alle future generazioni. Per questo anche se Giulio, negli ultimi anni si era rassegnato al cambiamento della vita, e con dolore si stava arrendendo al fatto che il suo sogno delle Zitelle potesse essere tramontato, noi per lui insistiamo.

Insistiamo nella certezza che quei costumi siano ancora indossati e che Velletri ne possa godere la bellezza. Per avere informazioni su come far parte delle ZITELLE basta passare al POLO ESPOSITIVO JUANA ROMANI (ex istituto d’arte) nelle ore di apertura. Lunedì – Sabato 9.00 – 12.30 / 16.00 – 21.00 martedì – giovedì – venerdì e Sabato fino alle 23.00.

Vi aspettiamo ragazze.

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