Nel 1943 Enrico Fermi raggiunse il laboratorio di Los Alamos per collaborare con J. Robert Oppenheimer e John Von Neumann alla realizzazione della bomba atomica. Venne nominata dal Governo una commissione di esperti per valutare l’opportunità di un impiego bellico dell’energia atomica (oltre a Fermi ne fecero parte Oppenheimer, Ernest Lawrence, Arthur Compton): il parere degli scienziati fu favorevole. Il 16 luglio del ‘45 ad Alamogordo fecero esplodere la prima bomba atomica.
L’esito dell’esperimento venne comunicato al presidente Truman e poche settimane dopo, Il 6 agosto del 1945, una bomba atomica, denominata “Little boy”, fu lanciata dal bombardiere Enola Gay sui civili della città di Hiroshima. La bomba causò 80mila morti e 70mila feriti; nei mesi successivi morirono altre 20mila persone che erano state esposte alle radiazioni.
Tre giorni dopo, un secondo ordigno nucleare, denominato “Fat Man”, fu lanciato su Nagasaki, una seconda città giapponese, causando la morte istantanea di almeno 40mila dei 240mila abitanti e oltre 55mila rimasero feriti. Incluse le persone esposte alle radiazioni nei mesi seguenti, il numero totale degli abitanti uccisi a Nagasaki è valutato intorno alle 80mila persone.
Non voglio qui esprimere un astratto umanitarismo, ma credo fermamente che il danno – in numero di vittime, oltre che materiale – del gesto deve essere comunque associato all’immenso danno etico che quelle azioni hanno espresso nella storia dell’umanità.
L’uso dell’energia atomica per fini di guerra
è immorale, come allo stesso modo è immorale
il possesso delle armi atomiche.
Papa Francesco
dal Discorso al Memoriale della Pace,
Hiroshima 24 novembre 2019
Incoraggio vivamente tutti gli Stati e tutte
le persone a lavorare con determinazione
per promuovere le condizioni necessarie
per un mondo senza armi nucleari,
contribuendo all’avanzamento della pace
e della cooperazione multilaterale,
di cui oggi l’umanità ha tanto bisogno
Papa Francesco
20 gennaio 2021
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