Il rap dell’IPM di Roma vince il Premio Caruso
Condividiamo una bella storia dall’IPM di Casal Del Marmo:
il pezzo corale “L’Altro nello Specchio” – registrato dai minori in vinculis durante i laboratori di musica rap di CCO – ha vinto il Premio Caruso, che valorizza le opere letterarie dei giovani detenuti degli Istituti italiani.
I “bambini dannati” dell’IPM di Roma vincono il Premio Caruso. Da Casal Del Marmo, il pezzo inedito dei minori detenuti è miglior testo rap in gara S’intitola “L’Altro nello Specchio” il testo vincitore del Premio Carlo Caruso, un riconoscimento indirizzato ai detenuti degli Istituti Penitenziari Minorili italiani che – da 4 anni – valorizza le opere dei giovani autori in vinculis che si mettono in gioco raccontando sentimenti, aspirazioni e sogni attraverso la scrittura.
Arabo, albanese, inglese, francese e italiano si susseguono nel pezzo corale “L’Altro nello Specchio”, il cui testo è stato composto durante i laboratori di musica rap organizzati da CCO – Crisi Come Opportunità nell’IPM di Casal Del Marmo, come in molti altri Istituti italiani. Le voci protagoniste vengono dal Nord Africa, dall’Albania e dall’Italiae si uniscono in un progetto di vita vera, crudo e toccante, che non risparmia chi ascolta, ma piuttosto lo sensibilizza.
«Un esempio concreto di integrazione per noi molto importante», commenta il Direttore dell’IPM Casal del Marmo, Giuseppe Chiodo.
I giovani autori, tutti minorenni e sottoposti a provvedimenti penali o civili dall’Autorità Giudiziaria Minorile italiana,parlano di immigrazione clandestina, mancanza delle famiglie lontane e voglia di riscatto. I protagonisti della IV edizione del Premio Carlo Caruso – istituito in nome del giudice del Tribunale dei Minori di Roma conosciuto come “il giudice papà” per la grande empatia con cui ha condotto il mandato da Magistrato fino al 2018 – si sentono “bambini dannati”, come cita il testo, “troppo piccoli per riuscire a capire, ma abbastanza grandi per soffrire”.
«”Trasformo questo pianto, ora inchiostro sopra il foglio” è il verso che più apprezzo in “L’Altro nello Specchio”. La capacità di sublimazione e il valore terapeutico della musica – spiega Lucia Quattrini, tra i formatori dei laboratori rap di CCO a Casal Del Marmo – sono indiscussi. Nel momento in cui una cosa viene raccontata è come guardarla dall’esterno: si riesce a giudicarla e a capirla. Per i ragazzi che si trovano in difficoltà, le emozioni forti e le esperienze negative, se inespresse, diventano bombe a orologeria destinate a esplodere».
Nell’IPM di Casal del Marmo, oltre a Lucia Quattrini, collaborano Corrado Carnevale e Kento – senior rapper e referente del progetto musicale dell’Associazione nell’IPM Casal del Marmo, secondo il quale «la musica è un’arma estremamente positiva, che CCO e le istituzioni con cui collabora utilizzano per offrire opportunità nuove a ragazze e ragazzi che pensano di non averne più». È questo lo scopo profondo di dell’Associazione CCO – Crisi Come Opportunità: ridare speranza a chi è inciampato, ricostruendosi e ritrovandosi ogni giorno, passo dopo passo.
Sono 516 i minori e i giovani adulti detenuti negli istituti penitenziari italiani all’inizio del 2024, il dato più alto registrato negli ultimi 10 anni[1]. Per CCO – Crisi Come Opportunità, è vitale fornire ai ragazzi e alle ragazze in custodia della giustizia degli stimoli concreti per affrontare quello che vivono in serenità, per vedere un futuro pieno di opportunità.
[1] Dati Ufficiali Antigone Onlus. Settimo Rapporto, febbraio 2024
CCO – Crisi Come Opportunità
Aiutare i giovani ad immaginare un futuro diverso da quello a cui pensano di essere destinati: questo lo scopo di CCO – Crisi Come Opportunità -, una realtà associativa che da oltre dieci anni realizza documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole del nostro Paese, trattando tematiche legate alla cittadinanza attiva, alla questione di genere e alla lotta alle mafie.
Capofila del progetto “Presidio Culturale Permanente negli Istituti Penali per Minorenni” – nato da un’idea di Luca Caiazzo, in arte Lucariello e socio dell’Associazione -, CCO organizza, per i minori di Istituti e Comunità, incontri bisettimanali con artisti e formatori qualificati, guidando i ragazzi nella scrittura e nella registrazione di musica rap, ma anche nella messa in scena di spettacoli teatrali e cortometraggi d’autore.
Un PRESIDIO nato per proteggere e supportare giovani in momentanea difficoltà;
CULTURALE, perché sfrutta le enormi potenzialità dell’arte, della musica, del teatro e della cultura per concentrare le energie dei giovani nella costruzione di un significato concreto di realizzazione;
PERMANENTE, non momentaneo o sporadico, perché solo il lavoro costante e tangibile può allontanare dal senso di abbandono.
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