IL TERRITORIO LABICANO
Si è tenuta sabato, dalle ore 17.00, presso il Tinello Borghese di Monte Compatri, la conferenza “IL TERRITORIO LABICANO.” Organizzata dall’Archeoclub sede di Monte Compatri, presenti le Istituzioni locali (Comune di Monte Compatri) che ringraziano l’Archeoclub di Monte Compatri in riferimento alla valorizzazione e alla presenza nel territorio da parte dell’associazione e, inoltre, è stata fatta menzione dell’autorizzazione di scavo ottenuta per Gabii. La difficoltà della materia archeologica e il supporto positivo delle associazioni come l’Archeoclub di Monte Compatri. Labici o Labicum, la lettura delle fonti storiche e la ricerca topografica. Due fonti e origini differenti del mito: origine Minorca e origine Latina. Il geografo Stradone individua la posizione di Labici: circa 15-16 miglia da Roma e a destra sul lato di Tuscolo, ossia guardando Monte Compatri e colonia in rovina ai suoi tempi (I sec. d. C), la distanza è confermata dalla Tabula Peutingeriana (Labici 15 miglia Ad Quintanas). Strabone quindi fa riferimento alla città romana e il sito è tra Monte Compatri e Colonna. Da Tuscolo, la città raggiunta con vie che scollinavano (Livio). Pertanto, “vicinas a varie città (Bola, Pedum, Gabii, Tusculum, Praeneste), ma nessuna menzione dei limiti dell’Ager. Da Tusculum, Labici poteva essere raggiunta transversis tramitibus/itineribus.” Tra i reperti, il Mommsen fa riferimento a un mitreo e il Tomassetti fa a un foro. Nel Comune di Colonna, non ci sono le mura di Labico e a Monte Compatri sono presenti terrazzamenti (via del Romito) di epoca repubblicana eppure, secondo le fonti, i labicani possedevano “delle fortificazioni ben costruite” dove, in riferimento all’esercito di Coriolano, essi combatterono “nobilmente davanti alle mura” (Dion. Hal. VIII.19.) Presso la Pasolina (Colonna) possibile sito idoneo ma lavori agricoli successivi hanno reso non leggibile il sito. La storia vede Labici latina prima citta sorta e preromana, poi nel 418 a.C. nasce una città diversa a seguito della conquista romana, dove il Senato crea una colonia e la città doveva assumere una forza economicamente non indifferente (ceramica attica ritrovata) poi le scorribande e il passaggio di Annibale per le terre di Labici, per il passo dell’Algido e Tuscolo. Nel I sec. a.C. Strabone descrive il sito di Labici e la definisce in rovina, ossia della città romana a seguito della distruzione del 418 a.C. e costruita su di essa. Tito Livio riporta che, nel 211 a.C., “Annibale, dopo essersi fermato a devastare il territorio fregellano in maniera alquanto accanita a causa del fatto che gli erano stati tagliati i ponti, attraversando le terre di Frosinone, Ferentino e Anagni, giunse in quelle di Labici e dunque dall’Algido arrivò a Tuscolo, ma non essendo stato accolto tra le sue mura scollinò a destra per Gabii. Da lì, fatto scendere l’esercito nella Pupinia, pose il campo a otto miglia da Roma.” La terza fase della città, nel II sec. d.C. vede la nascita di un luogo di sosta (Statio) vicino l’antica città, nascono le fabbriche di mattone imperiali e prende il nome di Labici Quintanenses (futura sede vescovile nel medioevo). Labici sarà anche Municipium e il territorio è l’Ager Labicanus (terra di Labici) ma la sua estensione è ipotizzabile: “vicina a Tusculum, Gabii e Preneste”, in riferimento a Tuscolo “il confine passava lungo il limite nord dei Colli Tuscolani, ma comprendendo Monte Compatri fino alla via Maremmana” e, “oltre l’Algido lambiva la via Latina” ma che “con Praeneste il confine non poteva passare oltre il primo vallone che passa tra San Cesareo e Zagarolo” (poligoni di Thiessen con relative correzioni). Comunque, le prime tracce risalgono al X sec. a.C. da Colle della Pasolina sito nel Comune di Colonna (tombe e tracce di abitato), poi tra via delle Marmorelle e via di Santa Chiara è la città romana di Labici (tra Comune di Colonna e Comune di Monte Compatri), nel periodo imperiale Labici è sede vescovile e poi nel medioevo l’incastellamento dal IX sec. d.C. sia sul Comune di Colonna, sia sul Comune di Monte Compatri. In riferimento alla viabilità, la via Labicana prende il nome da Labici. Pertanto, l’abitato latino a Colonna (Pasolina), L’abitato romano invece tra Monte Compatri e Colonna e poi Ad Quintanas sempre tra i due Comuni.
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