22 aprile 2022 – Giornata della Terra e la soluzione “bioregionale”
Come ogni anno il 22 Aprile si tiene in tutto il mondo la celebrazione della Giornata della Terra. Questa iniziativa è nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.
Anche noi bioregionalisti abbiamo utilizzato questa ricorrenza come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
In particolare ci siamo occupati del problema della cattiva alimentazione e della carenza alimentare in molte parti del mondo, con nuove punte di sofferenza e malattia. Scarsi o devastati raccolti, aumento dei prezzi di alimenti primari, sistemi agricoli insostenibili sono tra i fattori che rendono la classe popolare vulnerabile ed a rischio di sopravvivenza.
Non è assolutamente accettabile che, persino in una drammatica situazione che vede morire di stenti almeno sei milioni di bambini all’anno, grosse quantità di cibo disponibile vengono usate per allevare milioni di animali da macello.
In nome dell’intelligenza e della giustizia umana non è più pensabile che dai 7 ai 16 kg. di soya o altri legumi, che oltre 15.500 litri di acqua pulita, e circa 323 mq. di pascolo vengano utilizzati per la semplice produzione di un kilo di carne (sì avete letto bene 1 kg. di carne) che verrà consumato da chi ha i mezzi per concederselo. Mentre le stesse sostanze potrebbero alleggerire notevolmente la fame di chi è nel bisogno.
Malauguratamente, anche se diversi esperti considerano che il sistema corrente di super produzione alimentare sia una minaccia all’ambiente alcuni di questi “esperti” consigliano alternative persino più rischiose -come gli OGM ed i pesticidi chimici- che promettono di creare ulteriori danni al già devastato ambiente, senza sapere come andrà a finire…
Gli affamati del mondo, numerosi bioregionalisti e vegetariani e la gente che ha preso coscienza di questo stato di cose e cerca un’armonia con la natura, hanno diritto di chiedere ed aspettarsi dai governanti e dai detentori del potere economico e scientifico soluzioni ecologiche, intelligenti e ragionevoli.
Per queste ragioni, noi auspichiamo la formazione di un governo di saggi che si interessi maggiormente alla “soluzione” vegetariana, studiandone i suoi diversi aspetti: sociali, anatomici, ecologici, economici, salutistici, etc. In vista di ottenere risultati atti a combattere la fame nel mondo e riportare l’uomo in buona salute psicofisica.
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