Vignanello, tra ‘connutti’, storia e bontà
Circondato da campi coltivati, boschi rigogliosi e torrenti sembra un museo a cielo aperto, tra monumenti e vicoli pittoreschi. Il set adatto a una fiaba. Oggi ti portiamo a Vignanello dove il Rinascimento risplende in tutta la sua potenza nel Castello Ruspoli.
Andiamo con calma.
Prima di tutto devi sapere che Vignanello è un gioiellino incastonato nella bella Tuscia. Tanto bello che già dalla Preistoria vi si abitava, forse sarà stato il fascino dei Monti Cimini che lo incorniciano, piuttosto che quello della Valle del Tevere.. chissà cosa stregò l’uomo delle caverne? Certo è che la magia di Vignanello è arrivata fino ai giorni nostri.
Il suo centro storico medievale, l’antico insediamento e i due borghi settecenteschi si trovano lungo una dorsale tufacea delimitata a nord dalla Valle Maggiore, dove scorre il fosso Zangola, e a sud dalla Valle della Cupa, con il suo omonimo fosso. A Vignanello ci sono poi i Connutti, i cunicoli nel dialetto locale, che si sviluppano lungo la linea principale del borgo. Ne esistono diverse diramazioni, tutte affascinanti! Ti diamo qualche dritta in più, per aiutarti nella localizzazione di questo luogo meraviglioso. Siamo ai confini con Toscana e Umbria. La bellezza al cubo! A Vignanello, te lo dicevo prima, è presente una delle dimore più affascinanti del Lazio, Castello Ruspoli, che come ogni residenza storica che si rispetti ha uno straordinario giardino all’italiana, che vedrai come ultima tappa nel corso della vista. Inizierai infatti dal piano terra, poi la cappella privata, il piano nobile, i saloni e le stanze. Sarà difficile andar vita da tanta bellezza.
La storia dei nostri borghi, non può non passare dalle strutture religiose. È per questa ragione che ora ti portiamo nella Collegiata di Santa Maria della Presentazione uno degli edifici di culto più belli di Vignanello. L’abside semicircolare ornata da una preziosa Gloria di angeli in stucco dorato che racchiude un quadro di Annibale Carracci, raffigurante la Madonna col Bambino è pazzesca. Contrapposta alla Gloria vi è la cantoria settecentesca decorata da splendide sculture in legno e stucco, che incornicia l’organo realizzato nell’ottocento da Angelo Morettini da Perugia. Una particolarità delle decorazioni è data dalla singolare ricorrenza del muso di un cagnolino. Già ai tempi si era pet friendly!
C’è poi, imperdibile, la Chiesa dedicata alla Madonna del Pianto, per la sua pianta circolare. Ma anche per il miracolo a cui è legata.
Per le strade di Vignanello vi sono numerosi monumenti storici di grande interesse, insieme ai luoghi di culto e allo splendido castello. Molto interessante, ad esempio, è la Porta del Molesino del 1692, detta anche “Porta del Vignola”, un’opera dell’architetto romano Mattia de Rossi allievo di Gian Lorenzo Bernini, che nulla ha a che fare con il Vignola, ma garantiamo, è davvero bella!
Importante, per narrare Vignanello, è anche la Colonna Citatoria di Piazza Gramsci. Realizzata dall’architetto Giovan Battista Gazzale, ed eretta nel 1730. La trovi nel Parco Ruspoli.
La Fontana Barocca, o meglio conosciuta come Fontana d’a Rocca, deve il suo nome alla trasposizione della dicitura data dai Vignanellesi per la quale da “Fontana d’a Rocca” si è tradotta con “Fontana Barocca”; oltretutto il periodo di costruzione risale al Tardo Barocco, 1673.
Questa, è stata la prima fontana eretta all’interno del perimetro delle mura settecentesche della cittadina di Vignanello.
Non ti lasciamo mai andar via a bocca asciutta, devi assaggiare i Mostaccioli, il Pamparito, se ami il vino c’è il Greco di Vignanello.
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