PERCHE’ AD ALBANO IL COMUNE FINANZIA LA CURIA?
In un precedente articolo intitolato “Libera chiesa in libero stato” (https://www.controluce.it/notizie/libera-chiesa-in-libero-stato) si riferiva che l’8 settembre 2021 è previsto che si terrà ad Albano, a Piazza Pia, un evento pastorale (l’ordinazione episcopale del nuovo vescovo ed il giubileo sacerdotale del vescovo uscente) organizzato dalla Curia vescovile, e che l’amministrazione comunale ha stabilito di sostenere le spese dell’evento (l’allestimento delle transenne, le puliture, l’allestimento del palco, il noleggio del service e del maxi schermo, l’assistenza cerimoniale e omaggi, la regolazione del traffico). Tale decisione appare quanto mai discutibile, visto che dagli atti non risulta che vi sia stata una richiesta da parte della Curia e che, soprattutto, si tratta di un evento di carattere privato da cui i cittadini di Albano saranno esclusi.
Per coprire i costi dell’operazione, dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro, è stata predisposta una variazione di bilancio del Comune. Fare una variazione di bilancio significa prendere i soldi da altri capitoli, per esempio quelli relativi alla manutenzione dei sanpietrini sconnessi su cui si rischia di cadere, alla pulizia delle superfici degli edifici imbrattate dai graffiti e dalle deiezioni dei cani, insomma alle infinite necessità rispetto alle quali è sistematico, quando ci si rivolge all’amministrazione proponendo la risoluzione di un problema, ricevere la risposta “non ci sono i soldi”.
Tra le spese previste per l’evento ce n’è una particolarmente interessante: 1.250 euro sono destinati all’acquisto presso una gioielleria di Roma di due croci pettorali in argento e pietre dure. A tal proposito due osservazioni. In primo luogo sarebbe stato opportuno rivolgersi ai valenti artigiani orafi di Albano che avrebbero ampiamente soddisfatto la richiesta, contribuendo in tal modo a sostenere l’economia locale. In secondo luogo il ricorso a un gioiello non è in linea con il magistero e con la prassi di frugalità e di povertà inaugurata da Papa Francesco che, notoriamente, indossa una croce pettorale che di prezioso ha soltanto il suo profondo significato; l’opzione del gioiello può dunque mettere in difficoltà i destinatari del dovuto omaggio.
Dietro la scelta dell’amministrazione comunale di dare priorità alle esigenze della Curia e mettere in secondo piano quelle dei cittadini vi è verosimilmente un ritardo culturale nel capire e interpretare i sentimenti della popolazione e uno stato di sudditanza psicologica nei confronti dell’ex Potere temporale della Chiesa.
Nel passato il Comune forniva, giustamente, un contributo finanziario alle parrocchie per la realizzazione delle processioni, eventi a cui partecipava tutta la popolazione; oggi il legame tra la popolazione e la Chiesa cattolica è meno stretto, come testimoniato dalla scarsa partecipazione alle funzioni religiose.
Il ritardo culturale della politica di Albano si può osservare anche nell’atteggiamento dell’opposizione in consiglio comunale. Una vera opposizione avrebbe fatto della vicenda del finanziamento dell’evento pastorale e dell’acquisto delle croci pettorali argomento di critica politica con tanto di interrogazioni consiliari, manifesti sui muri, discussione sui social, ma ormai da lustri ad Albano l’opposizione non si vede.
L’8 settembre è un giorno triste per gli albanensi, ricorda eventi tragici: nella notte dell’8 settembre del 1943 i soldati della Divisione Piacenza si scontrarono a Villa Doria con i tedeschi; il nostro tributo di sangue fu di 27 soldati morti ed oltre 30 feriti gravi. Forse se ne poteva scegliere una diversa per l’insediamento del nuovo vescovo della diocesi che viene da terre lontane e che è stato designato alla funzione pastorale dal capo di uno stato straniero, la Città del Vaticano.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento