La tristezza di dover portare un famigliare anziano in una casa di riposo non è forse condivisa da tutti, tuttavia può essere a volte un’inevitabile necessità in una situazione che non ammette alternative. Certo, una volta i nonni, gli anziani si tenevano in casa; si tolleravano le loro bizze, i momenti, a tratti comici a tratti drammatici, della loro aterosclerosi; si cercava di recuperare pazienza e imporsi rispetto per la persona che restava nostro congiunto.
Molti cambiamenti, non ultimo quello degli impegni di lavoro della donna, hanno privato la famiglia di quel sostegno primario che permetteva all’anziano di restare con i suoi cari e molte famiglie ormai sono costrette, rassegnate o ben felici a seconda del grado di attaccamento e sensibilità verso il “vecchio”, a depositare l’anziano parente nelle case di riposo.