Siamo compagni di viaggio lacerati da nostalgia
Dovresti venire dal mare da dietro quei castagni tra i quali volano i gabbiani e si dibatte il vento
Quei due Si parlavano raramente, le loro risa erano un attimo nascosto in una leggera brezza tra le foglie degli alberi
Lasciare nella mente spazio all’immaginazione in armonia con ciò che la circonda.
Poi giorno pieno,luce abbagliante a rovesciaresfrenate congetture.Crescere fa perdere il trovato,intanto sbuffi di fiato gelidosi condensano a vuoto.Salite e discese,comunque piani inclinati.La linearità si squarta in tempi.
Rade s’accendon gradualmente le case tremule svanisconoal risvegliofagocitate dal mattinoch’avanza
mille sensi dentro di me che si infrangono tra loro le nuvole hanno cambiato il cielo mille volte
Dice no con la testa ma dice sì con il cuore dice sì a ciò che ama
Io vo… tu vai… si va… Ma non chiedere dove ti direbbero una bugia:
Da magistrato aveva indagato per truffa ai fondi europei ai tempi del governo Prodi Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato condannato in 1° grado ad un anno
Ad agosto scorso, nel suggestivo Parco della Memoria di Rocca Massima, si è svolta la premiazione della dodicesima edizione del ‘Premio Goccia d’Oro’. Questo concorso di poesia e fotografia, grazie all’impegno veramente capillare dei soci dell’Associazione Culturale ‘Mons. Giuseppe Centra’, guidati dal professor Enrico Mattoccia, è divenuto un evento classico del territorio e oltre.
Un salto nella storia, un lungo dialogo allargato, ricordi e pensieri condivisi, sorrisi, commozione, interrogativi e sfottò: il tutto in dialetto locale, che immerge chi legge e chi interviene in un incontro all’osteria – ‘a bettula – di quelle che quando si esce si commenta, ciascuno dice la sua… o in un’omelia in chiesa, di quelle gagliarde nelle quali il sacerdote si lascia andare a ricordi o punzecchiature. Sarà capitato, qualche volta, a ciascuno di noi.
La comunicazione ha sviluppato nuove terminologie. Oggi si promuove la raccolta differenziata. Negli anni del dopoguerra e del boom economico la parola d’ordine era riutilizzo. Si andava a prendere il latte sempre usando lo stesso contenitore, oppure lo portavano in casa. Per le bottiglie in vetro si lasciavano cento lire di deposito, da restituire o riutilizzare nei successivi acquisti.
Il tempo incerto, spesso piovoso, le nubi già più che diffuse dall’andamento economico del nostro Paese hanno ‘imbandito’ un’estate strana e, per chi ha qualche memoria, sotto molti aspetti neppure la prima così incerta.
Le spiagge laziali mai stracolme di gente, almeno gli stabilimenti a pagamento: nei pochi tratti di spiaggia libera si addensano quelli che non possono spendere o che prendono il lettino a noleggio dall’abusivo.
Dal Presidente Obama fino ai nostri più modesti, benché iperattivi Capi, non si fa che parlare di economia verde e di prospettive di lavoro lungimiranti, quasi salvifiche. Parole. La realtà è più triste, terra terra: terra bruciata. Bruciata dai diserbanti che l’Anas SpA (proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze) allegramente spande sui bordi delle strade di propria competenza.