Uomini o animali, baci o carezze, non muoiono mai, vanno solo un poco in archivio,
Quando si ha l’amore e non si può donare è avere il respiro soffocato,
… non mi lasciare Io ti offrirò perle di pioggia venute da paesi dove non piove mai
I ragazzi che si amano si baciano in piedi Contro le porte della notte E i passanti che passano li segnano a dito
Sui cespugli aumentano gli squarci delle nubi sfrondate. Il giardino ha piena la bocca di umida ortica:
Sui volti la pioggia compone di note righi che il pianto cancella,
Temeva più per la sua bambola che per se stessa: a una certo momento le coprì gli occhi perché non morisse
Sognando Il tuo viso è il mio canto d’autunno, il brillio dei tuoi occhi sono gocce sull’orlo delle foglie.
Non scordarti di chiudere la finestra prima di uscire non scordarti di chiudere la porta a chiave
Il vento cala e se ne va lo stesso vento non agita due volte lo stesso ramo di ciliegio
Potresti anche telefonarmi e dirmi in un soffio di vita che hai bisogno del mio racconto:
Avevi pioggia e sole, per questo amore già scritto. Letta la premessa e qualche brano hai chiuso il libro
Terra rossa terra nera, tu vieni dal mare, dal verde riarso, dove sono parole antiche e fatica sanguigna
Il regno delle donne – L’ultimo matriarcato Ricardo Coler Traduttore/i: Angela Masotti 9788874524242 Nottetempo € 15,50 e-book disponibile NO Il regno
Lo scorso 27 maggio l’Irsifar, Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione di Roma ha invitato studenti e docenti all’incontro-festa “Annamaria è promossa”, che ha visto premiati con il primo posto i ragazzi del Liceo Ugo Foscolo di Albano Laziale nella sezione riservata alle Scuole Superiori di Secondo Grado con il progetto “I Castelli Romani a settant’anni dalla Liberazione”.
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Èrno già do’ settimane che ‘n bammoccio (1) ‘gni mmatina, portéa a scòla ‘n gran canestro de cocozze a lo
Si ce volemo crede credemice, nun è facile da speranza a ‘na speranza che risulta fioca comme a vista de
Quann’a funicolare ‘rivea a stazio’‘a gente scegnea co’ gran confusiòe chilli che teneanu da zecca’attuornu se stregneanu pe’ rentra’Tra issi
Quanno sendi che quaccòsa te ‘ngenne Te ‘ffidi a chi se ne ‘ndenne, pij la via e va da lu
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Non i settant’anni dallo sbarco alleato ad Anzio, ma il ritrovarsi con il partigiano Edmondo Del Gobbo, ha ispirato ad
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