Ti svegli. Dove sei? A casa. Non hai potuto ancora abituarti: al tuo risveglio trovarti a casa.
Altera vai dove la folla s’apre al tuo passaggio. Ai tavoli dei caffè di Via Veneto il tuo fittizio esercito è schierato,
Se ne va la generazione delle fedi ingenue delle sciocche illusioni e di un paio di precetti morali
S’innamorò un fanciullo d’un’averla. Vago del nuovo – interessate udiva di lei, dal cacciatore, meraviglie –