Giuseppe Fiorenza, torinese di adozione rivive ancora una volta la sua Calabria attraverso scritti di evidente spessore letterario. Tutto gira intorno a Sideris che è appunto “Il paese del malocchio”.
Musicalità e tenerezza, armoniosità delle immagini e fluidità della parola poetica dagli intimi significati esistenziali e filosofici: sono i tratti distintivi della nuova silloge di Mara Vitale Santoni Dopo il
Fragori di rotte, por donde “lo fugitivo permanece y dura”, che aprono con Quevedo lasciando intravedere quel concettismo volto al visionario e all’ascetico dal quale, l’autrice, non può sentirsi estranea
Un’opera pluriedita dai lontani anni ’70, ma sempre fresca, attuale, piacevole da leggere, soprattutto quando fa rivivere negli adulti vividi sprazzi d’infanzia e nei lettori più giovani una stimolante curiosità