O Satana, pietà del mio lungo soffrire!A te sian lodi e gloria nel più altodel Cielo, ove regnasti, e nel profondo
Cupa, la luce scende dagli altilampadari a grappolo sulle sedie vuoteche si fronteggiano l’un l’altra, diverse nel colore.
Ho parlato a una capra.Era sola sul prato, era legata.Sazia d’erba, bagnatadalla pioggia, belava.
Quando un giorno ti lascia,Pensi all’altro che spunta.È sempre pieno di promesse il nascereSebbene sia straziante