Togli le foglie che nella fonte cadono intorbidando la trasparenzadell’acqua. Affonda le mani nella corrente, immergi la faccia e bevila.
Cangiante nostalgia di variopinte iridescenze di Me truccati di bagliori di Sole…
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo
Gesso,gesso sono io e il mio corpo. Una punta diVetro incide il suo nome:Esperanza.
Volo nel buio oltre lo spazio, seguendo la luce di una stella.
Non passeggia più Sul davanzale Né sulla ringhiera Né ondeggia all’apice del ligustro