Un libro ricco di “allusioni alla sua vita intima”, così come ravvisato nella prefazione di Bonazzi, ma, a mio parere, non occorre trincerarsi per “legittima difesa” o come “gesto terapeutico”,
Incipit solenne, che nel noumeno dell’immortalità mortale ritrova “l’eletto verbo” e tra miti, classicismi e persino riferimenti biblici ci conduce nella lettura del libro. Talvolta s’incorre anche in misurati retaggi
Un romanzo storico con gli elementi del giallo integrati: si potrebbe definire così l’ambizioso progetto letterario di Carlo Lucarelli che, volendo ambientare «l’ottava Vibrazione» (Einaudi, 2008) a Massaua, nel 1896,
Essa pertanto non esclude il ricorso alla violenza, se mutate circostanze la rendessero praticabile ed efficace. (…). Interessante e ragionato distillato (Edizioni Cipax) sulla esemplare persona e individuo del mahatma
Penso alla morteproiezione futuradel corpoIl tempo non ha piùil suo freddo mantelloSi è adornato di lucee caloreGocce dorate d’amorehan trillatoPuò l’amore divenirpolvere e fumo?Possono le ideemarcire nella terra?I miei pensierii
Giorni d’intenso, circostante freddo:ieri tramontana, oggi pigro nevischio, l’arrabattarsi tra un cielo sgombroe l’uniforme, conforme grigio all’ultimo orizzonte percepito.Tutto prossimo al Natale, al gelo,ragnatela di cristalli sovrapposta al cuore.Astanti analgesie
Sale dalle fratture della terra il sangue verde del nuovo risveglio.Sale dal profondo la memoria vivadella pietra lanciata nell’azzurro.Sale il profumo della rosadal groviglio di spine che l’arrossa.Tornano i sogni
Andai a trovare la Morte, tante volte era venuta senza incontrarmi.Parliamo, le chiesi.La Signora mi fece accomodare.“E’ lunga la tua vita, Signora Morte”.“Mi nutro bene”.“Oggi hai già mangiato?”“Stavo appunto per
C’incontreremo allora, forsea metà del ponte di paneche riporta a casa –chiari di silenzio e arcobaleno,muri senza altezza:due luci che s’immergono i colorie scoppiano di senso,due bimbi che si prendono
Conosci il paese dove fioriscono i limoni,Le arance dorate ardono tra le foglie scure,Un venticello soave dal cielo azzurro spira,Il mirto è placido e alto l’alloro si erge?Lo conosci forse?
AIl’inizio era il silenzio.Poi il vento passò tra le cannee il suo soffio diventò melodia.Sulla spiaggia risuonaronole onde del maree il rombo del tuono squarciò il cielo.E l’uomo che era
Ella gioca come una bambinaE penitenza è il gioco,Fantastico e sfrenatoPoiché la fine del giornoIndica che presto qualcunoVerrà di casa a dirle –Benché il gioco sia solo a mezzo –«Vieni
Sorbisce dalla scodella del cieloguizzando la mobile lingua del lampoil grande gatto nuvola, ora,tiepido latte di luna. (trad. G. Boccali,
Ho pensato alla vita di un bambino.Ogni parola, un passo avanti.Ho desiderato volare nel cielo,ogni stella, una piccola vita.Ho pensato
Ignorate gli amici disprezzate gli artistispiriti più profondi riducete involgarite –Dio vi perdonerà: ma non turbatela pace, mai, di quelli
Facciamo barchette di cartasulla riva del mare,ma il dinosaurosta per ghermirci.
Il bimbo era lì(povero vecchio consunto) Con negli occhi lo stupore D’essersi ritrovato In panni odorosi di tempo Senza erba
In un luogo sperdutoche è la mia memorias’accampa un Dio sconosciuto.Attende un aureo cantoe non cerca alcun cielo,Cosi io cerco
Il tempo che tu non ci seidiventeràuna cornice vuotache mostratutta la miseriadel muro.
Mio Dio,sono stanco:stanco di vedere le ossa sporgentie gli occhi spenti dei bambini che muoiono di fame,stanco di vedere i
Questo è il poetaun colino per lasciarpassare il succoscartando scaglie
Albero piccolo ma tenace è il melograno,con i frutti appesi, pare quello di Natale,un fedele gendarme arrossato messodi sentinella al
Settimo piano, una stanzasi trovavanoparlavanosi scontravano per resistersie poi dormire insieme,a tende chiuse.Settimo piano, una stanzaio crocifisso al muroper tuo
Io pianger su questaanima verdedei campiquand’essa fuggireincalzata dal sole.Tutto fluire;la luce, di pioggiae non pioggia;la vita,nel suo divenire.
«Anticherie del passato»recita l’insegnadi un negozietto antiquariale:offre scorie di storiasenza più identità.I crittogamici hanno uccisole ortiche, l’esistenzasi è fatta indolore:senza
Quattrocentocinquantamilioni di anni non basteranno ad eliminare il ricatto del nostro amore disilluso.Un miliardo e cento milioni di giorni scorreranno
Gialla di stoppiel’assalel’interminata pianura;la spossa un canto fermodi cicaleinvisibili.Con l’orticello-giardino,il cespo delle rose rampicantie i penduli gerani a un davanzale,pure