1978-2008 Trenta anni dalla strage di Via Fani
Non c’era ancora Internet, negli anni di piombo. I fatti inquietanti che segnarono i cinquantacinque giorni dalla strage di Via Fani, al ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, sono scolpite nella memoria collettiva di chi si ritrovò a viverle e che non potrà più dimenticare. L’On.Aldo Moro,nato a Maglie in provincia di Lecce il 29 Settembre 1916, fu sequestrato a Roma, zona Monte Mario, in Via Fani, dagli appartenenti al gruppo terroristico delle Brigate Rosse, assassinando i cinque uomini della scorta. Venne rapito mentre si recava al Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del nuovo governo Andreotti, costituito con l’appoggio del PCI da Moro favorito. Passarono 53 giorni di lacerazioni politiche. Vennero mobilitati politici di ogni paese, setacciato l’Italia intera, interessato Papa Paolo VI e addirittura Cosa Nostra: Invano. Il 9 Maggio dello stesso anno, dopo 55 giorni di prigionia, lo statista venne ucciso dalle stesse BR. Il suo corpo fu ritrovato dopo una telefonata da parte degli assassini, ripiegato su se stesso nel bagagliaio di una Renaut 4 parcheggiata simbolicamente tra Via Delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù, tra la sede della Dc e quella del PCI, in Via Caetani. Moro era considerato un mediatore capace e particolarmente abile nella gestione e nel coordinamento politico. Si trattava di “sbloccare” la Democrazia Italiana e arrivare infine ad una vera e propria alternativa di Governo. È quello che le Brigate Rosse non potevano permettere. Oggi a trent’anni dalla strage ci si domanda ancora quanti fossero effettivamente i membri appartenenti alle BR. I giovani di oggi sono ancora totalmente ignari e poco informati sulle vicende degli anni di piombo, anni in cui si credeva (e si moriva) per dare dei valori ad un Italia che oggi sembra dimenticarsene.
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