19 gli Stati dell’UE privi di leggi contro razzismo e xenofobia
In occasione della Giornata di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, la Commissione europea invita gli Stati membri che non hanno ancora attuato correttamente le norme intese a contrastare i crimini ispirati dall’odio razzista e xenofobo a criminalizzare la negazione dei crimini contro l’umanità.
Un nuovo rapporto pubblicato oggi evidenzia che le legislazioni nazionali di 19 paesi dell’Unione europea restano inadeguate nonostante l’adozione all’unanimità della decisione quadro del 2008 sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia. La decisione quadro impone agli Stati membri di classificare come reati penali l’apologia, la negazione o la minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini di guerra e contro l’umanità, l’istigazione pubblica alla violenza e all’odio per motivi di razza, colore, religione, ascendenza o origine. La legge prevede inoltre regole volte a limitare l’incitamento all’odio online; la rete è infatti uno dei principali canali di diffusione di materiale razzista e xenofobo, e gli Stati membri devono garantire che la propria competenza giurisdizionale si estenda ai casi in cui il comportamento è posto in essere mediante un sistema di informazione. La Commissione avvierà un dialogo bilaterale con gli Stati membri nel corso del 2014, al fine di garantire la trasposizione completa e corretta della decisione quadro nel diritto nazionale.
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