17 GIUGNO GIORNATA MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE PER LA LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE E ALLA SICCITA’
Immaginare il futuro in generale, e del nostro Paese in particolare, sta diventando sempre più arduo. E’ difficile vedere oltre la spessa nebbia dell’attualità: che cosa pensano i leader politici, quali sono le proposte effettivamente avanzate dai partiti con riferimento a temi di grande attualità quali i cambiamenti climatici, la lotta alla desertificazione e alla siccità, utilizzo dell’acqua pubblica?
In questi giorni la quasi totalità dei media fa ampio uso di termini dal significato catastrofico, quali: razionamento dell’acqua, siccità, desertificazione, cambiamenti climatici, caldo anomalo, e simili. Il fiume Po è in secca, manca l’acqua per l’agricoltura, il livello delle acque del lago di Albano è sceso a meno 740 centimetri circa, e quello del lago di Bracciano a meno 60 centimetri circa.
Ma tutto ciò non è una novità! I Rapporti scientifici prodotti dalle Istituzioni preposte allo studio del clima hanno elaborato da anni modelli che prevedono quanto sta accadendo. Elencando anche le cause principali. Il tutto nell’indifferenza delle classi politiche e della gran parte della Società Civile, che proprio non ne vuol sapere di modificare il proprio stile di vita, in particolare in alcuni Paesi del Blocco Occidentale.
La situazione è talmente nota e prevedibile che le Nazioni Unite già da anni hanno proclamato il 17 Giugno Giornata Mondiale per la lotta alla Desertificazione e alla Siccità.
L‘Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) il 14 Giugno ha dedicato un Webinar specifico sul tema: https://www.youtube.com/watch?v=ZGVa0HrUkZk. Durante il webinar sono state illustrate le azioni per il raggiungimento degli obiettivi di “Land degradation neutrality” e i principali risultati della Cop15, la quindicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione tenutasi ad Abidjan (Costa d’Avorio) dal 9 al 20 maggio 2022. A partecipare sono stati i rappresentanti di 196 Paesi membri della Convenzione ONU sulla lotta contro la desertificazione (Unccd), dai quali ci si attendono azioni concrete ed immediate per la tutela dei territori, in particolare quelli più vulnerabili di fronte ad un processo provocato da attività umane come la cementificazione ed esacerbato dai cambiamenti climatici.
Durante la Cop15 è stata ribadita l’urgenza e la crucialità di garantire azioni coordinate per fermare e recuperare il degrado del territorio. Secondo le stime del Global Land Outlook, il 70% delle terre emerse è stato alterato dall’uomo, con conseguenze su circa 3,2 miliardi di persone e si prevede che entro il 2050 questa quota possa raggiungere il 90%. Attualmente nel mondo sono circa mezzo miliardo le persone che vivono in aree deteriorate dove il degrado ha raggiunto il suo massimo livello, vale a dire la perdita totale di produttività, definita come desertificazione.
Tutto il Pianeta è soggetto a fenomeni di degrado del territorio e del suolo rapidamente crescenti, che minano la fornitura dei servizi ecosistemici sui cui si fonda la vita umana e che è il risultato di azioni di sovrasfruttamento indotte dall’uomo, causando il declino della sua fertilità, della biodiversità che ospita, con evidenti danni complessivi anche alla salute umana, azioni i cui impatti sono fortemente inaspriti dai cambiamenti climatici.
In Europa, i Paesi più coinvolti e affetti da fenomeni di desertificazione e di siccità sono quelli del bacino del Mediterraneo. All’Italia si aggiungono la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Croazia, Cipro e Malta.
Nel corso del webinar è emerso che il 28% del territorio italiano è a rischio desertificazione: principalmente nelle regioni meridionali, ma anche in Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Nelle aree a rischio, le condizioni meteoclimatiche contribuiscono fortemente all’aumento del degrado e quindi alla vulnerabilità alla desertificazione, a causa della perdita di qualità degli habitat, l’erosione del suolo, la frammentazione del territorio, la densità delle coperture artificiali.
Velletri 2030, nel suo piccolo, fin dalla sua nascita ha cercato di sensibilizzare la Comunità attraverso Seminari tematici. In particolare gli ultimi due del calendario 2021 – 2022, Sala Tersicore, Comune di Velletri: “Cambiamenti climatici: cosa sappiamo, cosa possiamo fare” sabato 14 Maggio, 2022, e “Energia e Clima: la transizione energetica come strumento per combattere i Cambiamenti Climatici”, sabato 18 Giugno, 2022. La partecipazione è stata sempre bassa, 15 – 20 persone, a testimonianza della scarsa sensibilità a capire il fenomeno in atto, in attesa di soluzioni che cadono dal cielo.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento