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Il Met di New York riapre le British Galleries

Il Met di New York riapre le British Galleries
Marzo 05
18:00 2020

Il Met di New York riapre le British Galleries in occasione dei festeggiamenti per i suoi 150 anni

L’Istituzione museale americana, famosa in tutto il mondo, ha affidato a Goppion la progettazione e realizzazione degli allestimenti per le nuove gallerie.

Trezzano sul Naviglio (MI), 5 marzo 2020 – Si prospetta un anno di grandi celebrazioni per il Metropolitan Museum of Art di New York che festeggia i 150 anni dalla sua nascita. Un compleanno d’eccezione che ha visto la riapertura delle British Galleries completamente rinnovate. Questa è la prima ristrutturazione delle gallerie da quando sono state istituite: oltre 1000 metri quadri dedicati alle arti decorative, al design e alla scultura creati tra il 1500 e il 1900 in Inghilterra. 700 opere d’arte per 10 gallerie completamente reinventate per fornire una nuova prospettiva su di un periodo storico particolarmente audace. Il percorso museale si sviluppa attorno a 400 anni di cultura inglese caratterizzati da un forte impulso commerciale che ha rimodellato il design britannico. Durante questi secoli, il commercio globale e la crescita dell’Impero britannico hanno portato innovazione, sviluppo industriale e, allo stesso tempo, sfruttamento. Le opere in vista si focalizzano su di una nuova classe media capace di ispirare un’epoca di incredibile creatività, durante un periodo di duro colonialismo. Ogni oggetto esposto è un’opera d’arte eccezionale, ma incarna anche una storia che può essere letta attraverso molteplici prospettive. Il risultato è un attento esame dell’Impero britannico e della sua sorprendente eredità artistica incentrata sul modo in cui gli artigiani e i produttori dovevano pensare fuori dagli schemi, a come utilizzare nuove tecnologie e come commercializzare.

Il team curatoriale dell’ambizioso progetto è stato guidato da Sarah Lawrence e Wolf Burchard, del Met, insieme a Roman e Williams, designer d’interni della Grande Mela, a cui si è aggiunta l’azienda milanese Goppion, che si è occupata della progettazione e realizzazione dei diversi sistemi espositivi e conservativi destinati alle British Galleries. La stimolante collaborazione tra curatori del Met, designer e progettisti di Goppion rispecchia appieno lo spirito collaborativo che si è sviluppato tra designer, produttori e rivenditori in quattro secoli di storia britannica.

L’allestimento riprende in toto i materiali e le finiture dell’epoca, così come l’uso di colori ricchi e stratificati. Per esempio i colori a polvere e liquidi, nominati Cerchi Chiari e Cerchi Scuri (creati appositamente da Goppion per questo progetto), sono un rimando al bronzo e all’ottone tipici dell’Inghilterra Vittoriana. Goppion, per le sue installazioni, si è ispirata a un design minimale e attuale capace di incontrare in modo unico e inaspettato il ricco e ricercato stile vittoriano.

Le vetrine Goppion ospitano una vasta gamma di mobili, ceramiche, argenti, arazzi e altri tessuti delle epoche Tudor, Stuart, Georgiana e Vittoriana, che vanno dagli stili rinascimentale, barocco e rococò a Neo-Classica e Neogotica. L’azienda italiana si è anche adoperata nella realizzazione di plinti in ottone trattato, punti cardine dell’espressione estetica e didattica della narrativa museale.

Ad accogliere i visitatori nella prima galleria, il busto in terracotta, probabilmente raffigurante il cardinale John Fisher, realizzato dal fiorentino Pietro Torrigiano, uno dei tanti artisti e artigiani europei che si fecero strada attraverso la Manica e si stabilirono in Gran Bretagna. Curiosa la galleria dedicata a “Tè, commercio e impero” costituita da 100 teiere inglesi. A presidiare questo spettacolo, una piccola ma potente figura di un commerciante del 1719, modellato in Cina dall’artista cantonese Amoy Chinqua.

La sezione finale delle gallerie esplora gli enormi cambiamenti di scala, ritmo e gusto provocati dalla Rivoluzione industriale nel corso del XIX secolo. Ancora una volta, le priorità estetiche e commerciali si sono adattate a un immenso nuovo mondo di metodi e clienti. Altre opere rappresentano i movimenti contro l’industrializzazione, le rivolte contro gli abusi del lavoro e la fine del mestiere puro.

L’estetica e la didattica di questi capolavori dal valore socioculturale incommensurabile non sono state le uniche sfide affrontate da Goppion durante la realizzazione di questo progetto. Il Department of Scientific Research (DSR) del Met ha imposto standard di conservazione preventiva tra i più severi al mondo per garantire la sicurezza delle collezioni. Goppion ha soddisfatto tali criteri per proteggere al meglio i manufatti da insidiosi fattori atmosferici e chimici come i VOC, composti organici volatili, emanati dagli oggetti stessi. Inoltre, gli spazi ristretti delle gallerie hanno richiesto uno studio meticoloso dell’umidità relativa all’interno delle singole vetrine per preservare l’integrità delle opere.

Credits immagini: “Installation view of The Met’s New British Galleries. Photo by (nome e cognome del fotografo presenti nelle dida delle immagini stesse), February 2020. Courtesy of The Metropolitan Museum of Art”

L’azienda
Fondata nel 1952, Goppion è leader mondiale nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale. Come una fucina di idee che integra l’ingegneria della conservazione all’arte dell’esposizione museale, Goppion realizza vetrine all’avanguardia dalle altissime prestazioni che combinano funzionalità avanzate ed estetica.

goppion.com

Ufficio stampa Tramite Srl – tel. 0362 907354 – r.brivio@tramite.it – b.caselli@tramite.it

Goppion S.p.A.
I-20090 Trezzano sul Naviglio (Milano), Viale T. Edison 58/60, T +39 02 484 4971, F +39 02 445 3985
www.goppion.com, info@goppion.com

 

 

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