100 anni di Francesco Giovanni Ricci – un augurio da tutta la comunità monteporziana
Francesco Giovanni Ricci nasce il 29 aprile 1920 a Zara (all’epoca territorio Italiano, solo successivamente divenuto territorio jugoslavo e quindi croato). Zara è una bella città di mare, sulle coste della antica regione della Dalmazia. Lì, suo padre Umberto Ricci (Capurso 13 Novembre 1878 – Roma 3 Ottobre 1957) serviva lo Stato come commissario prefettizio della Dalmazia ed aveva sposato la Nobildonna Flora de’ Difnico (Sebenico, 6 Marzo 1886 – Roma, 29 Novembre 1947), una famiglia devotissima a Venezia. Nel 1922 nasce la sorella di Francesco, Maria Antonietta (coniugata Gancia).
Nel dicembre del 1926 Umberto Ricci e la sua famiglia si trasferirono a Bolzano, dove Francesco seguì le scuole elementari. All’epoca era stata inaugurata nel 1907 la linea ferroviaria che da Bolzano con un treno a cremagliera portava al bellissimo altopiano del Renon. Un treno a scartamento ridotto, con una locomotrice in stile Liberty che Francesco, insieme a sua sorella Maria Antonietta, prendevano e furono i testimoni di un impressionante deragliamento del treno. Il treno si accasciò sul lato “giusto” e si salvarono entrambi.
A Roma Francesco studiò al Liceo Santa Maria, a Viale Manzoni, dopo diversi anni trascorsi a Torino, dove il padre ricoprì il ruolo di Prefetto della città. L’università fu a Roma, alla Sapienza, Facoltà di Chimica. Un’esperienza breve
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perché a 20 anni, ovvero nel 1940, Francesco si arruolò in Marina e nel 1941 venne imbarcato sull’incrociatore Trieste che, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, svolse diverse missioni nel Mediterraneo. Il 12 Agosto del 1942 l’incrociatore Trieste, mentre si trovava a largo dell’isola di Malta insieme ad altri elementi della Divisione VII, subì danni e feriti. Non affondò. Francesco si salvò e venne spostato come osservatore della Marina a Colleferro. Nel frattempo suo padre venne nominato Ministro dell’Interno del Governo Badoglio (9 Agosto 1943 – 11 Febbraio 1944). L’8 Settembre 1943 Francesco riiscì a raggiungere Roma grazie all’aiuto di fidati amici e l’intera famiglia venne ricoverata presso il Pontificio Seminario Romano (San Giovanni). Lì almeno duecento persone trovarono rifugio: tra questi quattro ministri del governo Badoglio che, rimasti a Roma in una situazione pericolosa mentre i tedeschi prendevano il controllo, includevano anche Umberto Ricci. C’erano anche i componenti del Comitato di Liberazione Nazionale come Nenni, De Gasperi, Saragat. C’erano anche alcuni ebrei, politici antifascisti, militari. Francesco rimase al Pontificio Seminario sino al 25 Aprile 1945.
Dopo la Liberazione Francesco riprese gli studi universitari in chimica, professione che esercitò fino alla pensione “ufficiale” nel 1980, prima con la ditta Stacchini ed altre a seguire a Colleferro.
Nel 1960 si sposò con Maria Fausta Roncoroni, la cui famiglia materna (Lavinia Savini Nicci), sin dagli inizi del 20esimo secolo aveva iniziato ad essere presente nel territorio di Monte Porzio Catone con la sua numerosissima famiglia. Nello spazio di tre anni nacquero tre figli, Alessandra (1960), Simeone (1962), che gli diede due nipoti, Sofia e Daniele, ed Umberto (1963) con la nipote Ginevra. Francesco e Maria Fausta trascorsero molto tempo a Monte Porzio Catone: nei fine settimana con la famiglia, durante le estati con parenti, nelel domeniche di pranzi infiniti e di porte sempre aperte. Francesco continuò a lavorare dopo la “pensione” per oltre venti anni e anche dopo aver trasferito la famiglia nel 1980 nella vecchia casa di Monte Porzio Catone.
Francesco ha ancora oggi una patente valida e, sino alla chiusura dell’Italia per questa terribile pandemia, ogni giorno con la consorte uscivano dal cancello di casa per una spesa, un giro, un piccolo aperitivo, una visita medica. Spesso veniva visto salire a piedi in paese senza perder fiato, diritto ed attento a quanto lo circondava.
Francesco ha sempre adorato le barche a vela ed è un velista incallito e la foto allegata gli venne scattata su di un laser, da solo, in Puglia all’età di 84/85 anni.
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Adora viaggiare e per il suo “centenario” si riproponeva di andare con la famiglia a Sorrento a guardare il golfo di Napoli prima della frenetica stagione turistica estiva, a sedersi in un piccolo ristorante di pesce sul mare a respirare l’aria della tarda primavera. O, in alternativa, si riproponeva di partire alla volta delle terre di Puglia, fermandosi sulla Telesina a mangiare la pasta rifritta e scenderequindi verso gli uliveti pugliesi per guardare le campagne della Murgia e sentire la bellezza e la vita di quei luoghi.
…Questa è la Vita di Francesco Giovanni Ricci, un nostro concittadino, uno di noi, a cui vanno i nostri più grandi Auguri di Buon Compleanno con tutto il nostro affetto. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale
ricci roncoloni