10 FEBBRAIO, GIORNO DEL RICORDO: IL SINDACO ANDREOTTI SCRIVE ALLE SCUOLE
10 FEBBRAIO, GIORNO DEL RICORDO: IL SINDACO ANDREOTTI SCRIVE ALLE SCUOLE
“LA MEMORIA E’ LA VIA MAESTRA NEL PERCORSO VERSO LA PACE E L’UNIONE TRA I POPOLI”
Dal 2004 ufficialmente l’Italia ha istituito con una legge dello Stato il Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale italiana ricorrente che si celebra il 10 febbraio di ogni anno con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra.
Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti nell’occasione, come ogni anno, ha inviato una missiva ai presidi e ai direttori didattici delle scuole cittadine con l’invito a far sì che gli eventi di quel terribile periodo storico siano portati all’attenzione dei giovani, onde promuovere e contribuire fattivamente alla creazione di una cultura di pace permanente, rispetto delle differenze etniche, religiose e di genere.
“Non dimenticare – si legge nella missiva – diventa l’imperativo che supera i confini materiali e ci supporta nella costruzione di un Paese sempre più liberale e democratico, di un’Europa sempre più solidale e pacificata, di un mondo sempre più dialogante e multilaterale: questa è la strada che l’Italia ha intrapreso con la Repubblica, questi i valori che la nostra Costituzione ha posto come fondamento del nostro Stato di diritto”.
“Le due settimane nelle quali, all’inizio di ogni anno, tra il 27 gennaio e il 10 febbraio, tutta la popolazione italiana è chiamata, invitata, sollecitata a riflettere sulla memoria è davvero un momento prezioso” dichiarano il sindaco Luciano Andreotti e l’assessore alle Politiche culturali, Marco Bosso.
“Si tratta di iniziative di alto profilo che richiamano a un sentimento di necessaria e rafforzata unità nazionale attorno alle nostre vittime, donne e uomini perseguitati – come avvenuto nelle terre di confine di Istria e Dalmazia – solo perché italiani. Un odio per troppo tempo rimosso e una pietà per oltre mezzo secolo messa da parte da una ideologia troppo spesso faziosa e volutamente dimentica – aggiungono Andreotti e Bosso – riuscita persino negli anni a distinguere i morti dai morti. Proprio per questo – aggiungono sindaco e assessore – ciò che deve essere chiaro, in queste giornate pietose, di ricordo e commemorazione di tante vittime innocenti, è che l’odio non potrà mai essere una vittoria, l’oblio non potrà mai avere ragione, la conoscenza dei fatti per come si sono realmente svolti dovrà essere ogni giorno di più la strada maestra verso l’identità e l’unità vera tra popoli di pace”.
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