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1° Forum regionale QualEnergia e Dossier Comuni Rinnovabili nel Lazio

Maggio 16
06:49 2019
1° Forum regionale QualEnergia e Dossier Comuni Rinnovabili nel Lazio

Dal 2010 al 2017 rinnovabili in crescita: fotovoltaico da 150 a 1750 GWh, eolico da 15 a 110 GWh, bioenergie da 100 a 700 GWh

Tra 2016 e 2017 nel Lazio il maggior numero di installazioni di rinnovabili in Italia, da 46.537  a 50.296, raggiunta la potenza di 1.325 a MW ma l’84,7% dell’energia viene ancora prodotta con fonti fossili

“C’è bisogno della rivoluzione energetica nel Lazio: eolico e fotovoltaico sui tetti, geotermia a bassa entalpia, autoconsumo, produzione distribuita, efficientamento”

“La chiusura della megacentrale di Montalto è stato un grande successo ambientalista; ora chiediamo lo spegnimento della centrale a carbone di Civitavecchia per la decarbonizzazione, l’abbattimento delle emissioni, la salute e l’ambiente del Lazio”

SCARICA QUI IL DOSSIER COMUNI RINNOVABILI NEL LAZIO 2019

Ieri, 14 maggio, si è svolto a Roma, nell’Hotel Nazionale in Piazza di Monte Citorio, il primo Forum QualEnergia nel Lazio, grazie al main sponsor BayWa r.e., allo sponsor AzzeroCO2 e con il patrocinio della Regione Lazio. Durante il forum è stato presentato il primo dossier regionale Comune Rinnovabili. L’appuntamento territoriale si è tenuto a seguito della presentazione del dossier nazionale Comuni Rinnovabili.

Secondo i dati presentati da Legambiente nel Lazio, tra 2010 e 2017, le rinnovabili sono state in continua crescita: il fotovoltaico è passato da 150 a 1.750 Gwh, l’eolico da 15 sale a oltre 110 GWh, le bioenergie da 100 a 700 Gwh ma la produzione totale proviene ancora da fonti fossili per l’84,7%, a causa della presenza di mega impianti a partire da quello a carbone di Civitavecchia.
I comuni del solare fotovoltaico, quelli con impianti censiti, sono ben 368 su 378 totali; in testa per energia prodotta, il comune di Montalto di Castro (VT) con 24.015 KW ogni 1000 abitanti.
Sono 323 i comuni del solare termico ed è Fiano Romano (RM) quello dove ci sono più pannelli termici con 328 mq ogni 1000 abitanti. I comuni dell’eolico sono 33 con Piansano (VT) in testa (42.000 Kw) e lo stesso Piansano (VT), insieme a Viticuso (FR), Tessennano (VT), Arlena di Castro (VT) e Cellere (VT) sono gli unici 5 comuni 100% rinnovabili, tutti da eolico. I comuni dell’idroelettrico sono fermi a 53, 171 quelli delle Bioenergie e 14 quelli della geotermia tutta a bassa entalpia.

“C’è bisogno della rivoluzione energetica nel Lazio, con eolico e fotovoltaico sui tetti, geotermia a bassa entalpia, autoconsumo, produzione distribuita, efficientamento, green mobility – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –. La nostra regione è uno dei principali motori di produzione italiani e internazionali, con economia e consumi energetici paragonabili a intere nazioni come Grecia,Portogallo, Ungheria e Irlanda: le scelte energetiche del Lazio hanno ripercussioni ambientali nazionali e internazionali, per questo bisogna dire definitivamente addio a tutte le fonti fossili”.

Dal dossier di Legambiente Lazio emerge un territorio molto eterogeneo per consumi energetici: dalla grande area metropolitana romana ai tanti piccoli comuni, centri industriali e di produzione; per omogeneizzare le politiche la Regione deve portare ad approvazione il PER (Piano Energetico Regionale) avviato nel 2015. La produzione di energia da fonti rinnovabili, secondo il dossier di Legambiente, è solo al 15,3% (media nazionale oltre il 35%) e su questo dato pesa fortemente la presenza di megaimpianti a partire dalla centrale di Civitavecchia, una delle 12 centrali a carbone italiane che contribuiscono a meno del 14% del fabbisogno nazionale, ma emettono in atmosfera il 40% di tutto il carbonio che proviene dall’intero sistema elettrico nazionale. Enel ha chiuso già da 3 anni la produzione dalla centrale di Montalto di Castro, dove per anni c’è stata la più grande centrale termoelettrica d’Italia e dove, nel 1987 e 2011, il movimento ambientalista e i referendum antinculeari hanno impedito che nascesse una nuova centrale nucleare. Quel luogo, simbolo di tante battaglie di Legambiente, sta per essere completamente riconvertito, mentre la centrale Torrevaldaliga Nord, secondo annunci del Ministero dell’Ambiente, dovrebbe cessare la produzione nel 2025 ma Legambiente chiede che si faccia molto di più.

“La chiusura della megacentrale di Montalto di Castro e la riconversione completa dell’area è un grande successo ambientalista, ora chiediamo lo spegnimento della centrale a carbone di Civitavecchia per una regione fossil free – continua Scacchi -, contrastando così i cambiamenti climatici con l’abbattimento delle emissioni, migliorando la salute delle persone e l’ambiente di tutto il Lazio. Decarbonizzare la regione vuol dire arricchirne l’economia con sviluppo sostenibile e posti di lavoro nella green economy e molto di positivo sta già succedendo, si sta iniziando a diffondere la geotermia a bassa entalpia, il solare termico è un po’ dovunque e nel Lazio abbiamo finalmente importanti campi eolici. Nella quasi totalità dei comuni ci sono impianti fotovoltaici che bisogna diffondere su tutti i tetti, con una produzione distribuita che constrasti i grandi e devastanti campi fotovoltaici a terra su aree agricole di pregio; i pannelli solari invece devono ricoprire gli edifici, le strutture industriali abbandonate, quelle in funzione, anche i terreni ma quelli non utilizzabili in agricoltura come quelli da bonificare e aree marginali di contesti industrali”.

Legambiente Lazio, nel forum ha esposto progetti di sviluppo energetico sostenibile, premiato comuni rinnovabili e buone pratiche del territorio raccontate nel Dossier anche con gli interventi di: Alessandra Toschi amministratore delegato di BayWa r.e. per esporre il lavoro sulla diffusione delle pale eoliche nel Lazio e non solo; Sofia Santori di AzzeroCO2 a mostrare le possibilità di efficientamento energetico per la pubblica amministrazione; Emanuela Buldini di Enel Produzione che ha raccontato il progetto di riconversione di Montalto di Castro.

Premiati da Legambiente Lazio:
Arlena di Castro (VT) comune rinnovabile per l’eolico
Tessennano (VT), comune rinnovabile per l’eolico
Anguillara Sabazia (RM) per l’efficientamento energetico negli edifici scolastici
Magliano Sabina (RI), comune rinnovabile per i campi fotovoltaici e i progetti di mobilità elettrica, tra i quali ecoincentivi comunali per l’acquisto di vetture elettriche da parte dei residenti
Scuola Materna Arvalia di Roma, scuola rinnovabile perché la più fotovoltaica della capitale col suo impianto da 82 kWp
– la Casa di Reclusione di Rebibbia per il tetto fotovoltaico del carcere

Al forum hanno preso parte tra gli altri: Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio di scopo per i comuni e contratti di fiume della Regione Lazio; Maurizio Gubbiotti, coordinatore di Federparchi Lazio; Famiano Crucianelli, presidente Bio-distretto della Via Amerina; Angelo Tartaglia, portavoce Oil Free Zone Pinerolo; Nadia Cersosimo, direttrice di Rebibbia Casa di Reclusione; Sabrina Anselmo, sindaco di Anguillara Sabazia (RM); Publio Cascianelli, sindaco di Arlena di Castro (RM); Ermanno Nicolai, sindaco di Tessennano (VT); Alfredo Graziani, sindaco di Magliano Sabina (RI); Vilma Cassina della scuola materna Arvalia di Roma.

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