Dieci anni di cultura a Colle Ionci
L’evento ha avuto come nucleo centrale l’esposizione, anche all’aperto, di circa 60 opere di quattro scultori, due provenienti dal Lussemburgo (Birgin e Scenna) e due di Velletri (Leoni e Paolucci), e la dimostrazione dal vivo, seguita da un interessato pubblico, delle tecniche di creazione e lavorazione in ferro, ceramica, terracotta , legno e vetro. Quindi una idea originale che ha permesso di apprezzare ancora di più le poetiche dei vari artisti: assemblaggio di ferro e globi di vetro per spiegare il mistero della vita (Birgin), legno modellato e arricchito da invenzioni filosofiche per spunti profondi (Leoni), ceramica debordante e irriverente per stigmatizzare le manie moderne (Paolucci), ancora ceramica e terracotta per celebrare l’unicità della natura con arditi accostamenti tra uomini, animali e macchine (Scenna). In questo contesto quasi naturalmente si sono calate le letture, integrali e a più voci, effettuate dal gruppo di ‘Librazioni’, diretto da Michele Tortorici, da Le Vite del Vasari, e riguardanti Lorenzo Ghiberti e Donatello.
Altra grande ospite, nelle varie serate, la musica, moderna, classica e operistica. Citando a volo: ‘Duettando – Due flautisti felici’ con Maurizio Bignardelli, Concerto Jazz (and Jam) di Augusto Pallocca, Quartetto di sassofoni ‘EMERA’, Concerto del gruppo ‘Aniki’, ‘Diario di viaggio per chitarra sola’ di Cristiano Mattei, ‘Opere da Camera ed Arie d’Opera’ con Ilaria Piccin, soprano, e Luana Mariani, pianoforte, ed infine Concerto per ‘due pianoforti delocalizzati’ con Noémi ed Eniko Görög, riuscitissimo esperimento di unire, con nuove soluzioni tecniche, eccellenti professionalità e musica meravigliosa.
A completamento proiezioni, dei vari concerti ed incontri, del progetto ‘Forty Fingers’, fiore all’occhiello dell’Associazione, realizzato annualmente dal 2008 come importante concorso pianistico a livello nazionale ed internazionale, che prevede l’esibizione reciproca, nei vari Paesi d’origine, dei quattro vincitori, due italiani e due stranieri.
La manifestazione, addolcita e allietata da degustazioni di miele e vino, è stata una rassegna quasi completa dei molteplici interessi e delle iniziative sostenute e realizzate nel campo artistico e culturale in senso lato.
Restano da citare, tra le perle dischiuse nel panorama veliterno per merito di Valeriano, una stagione di musica classica da camera di alto livello, corsi di musica, di scrittura e laboratorio teatrale; il tutto con la dedizione e lo spirito di un moderno mecenate, costretto dai tempi a lottare contro non pochi mulini di carta o di indifferenza, ma per questo più valoroso.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento