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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 UNIVERSO DONNA

Alle origini delle riviste femminili
(Silvia Cutuli) - Nel corso della seconda metà dell’800, una folla di donne autentiche pioniere del giornalismo, ha condotto una vera battaglia privata e pubblica a colpi di penna. Lo scenario è quello dell’Italia che cambia, diventando un Paese democratico ed industriale. Il Risorgimento culturale e artistico coincide con il cammino dell’universo femminile verso l’emancipazione ed affermazione personale e di tutte.
La rivista “La Donna” è uno degli esempi più importanti dell’orientamento femminista nascente, già per il fatto di essere redatto da sole donne. Dalle sue pagine, Gualberta Beccari, parla dei doveri e dei diritti della “nuova donna italiana”. La campagna intrapresa dalla rivista, mira alla rinascita morale delle donne per il rinnovamento della nazione. I temi caldi sono: l’istruzione superiore ed universitaria, le professioni femminili, i diritti politici, il divorzio e la prostituzione. Per il riscatto della donna dalla “debolezza e dall’ignavia”, si mobilita anche Sofia Bisi Albini, che dalle colonne della “Rivista per Signorine” prima, e “Vita femminile italiana” dopo, ipotizza una donna forte che fa sfoggio di virtù quali il coraggio, la forza d’animo, nonché la dedizione all’attività sociale.
Estranea invece alle rivendicazioni del movimento emancipazionista femminile, la Contessa Lara, che ne divenne interprete spinta da un bisogno puramente economico. In realtà per il tempo, la sua scelta è già più che innovativa. Eva Giovanna Antonietta Cattermole, che amava firmarsi appunto “Contessa Lara”, scrisse di moda, costume, bon ton, arredamento e cuore. Fu una delle poche italiane ad essere iscritte all’Albo della Stampa. Ancora un altro nome illustre, una presenza come dire ingombrante, nel giornalismo d’inchiesta: Jessie White Mario, autrice dell’inchiesta “La miseria di Napoli”. Con la scrittura tradusse la politica in indagine, indirizzandola verso nuove tematiche sociali, come la povertà, la condizione femminile, la centralità dell’istruzione.


“La donna buona, saggia, onesta cittadina, laboriosa è l’impulso alla civilizzazione di un popolo; ambiziosa, vana, civetta, concorre a formare viziata la società” come amava scrivere Gualberta Beccari.

 UNIVERSO DONNA

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004